domenica 22 giugno 2025


17/05/2025 10:11:58 - Manduria - Attualità

«Mi hanno contestato di aver parcheggiato a meno di 5 metri da un intersezione, applicando peraltro il massimo della sanzione prevista dal Codice della Strada. Manduria, ad iniziare dalle sue marine, è diventata una città inaccessibile, attenta solo a far cassa con strisce blu e verbali…»

Riceviamo, e pubblichiamo, una lettera di una cittadina avetranese, la signora Maria Luisa Prisciano. Ci racconta la disavventura occorsole sabato scorso. Ecco il testo della sua lettera.

«In data 10 maggio, nel tardo pomeriggio, alla fine della mia visita al Museo della Memoria di Manduria, mi ritrovo sul parabrezza una multa di 180 euro per aver parcheggiato a meno di 5 metri da un intersezione. Mi sentivo frastornata, tanto che sono stata 10 minuti a cercare di capire quale fosse stata l’infrazione e i cartelli che, eventualmente, indicavano il divieto di parcheggio. Non c’era nessun cartello: la mia auto era parcheggiata nei pressi di una strada senza uscita, non sono stati rilevati i metri e tanto meno ho pensato a rilevarli io. Inoltre non ci sono cartelli di divieto di parcheggio.

Mettiamo caso che la violazione al Codice della Strada ci fosse, ma solo perché non ho contato i metri, mi hanno applicato il massimo della sanzione e, alla mia richiesta motivarmi questa scelta, non mi hanno saputo rispondere.

Per due giorni consecutivi mi sono recata presso l’ufficio della Polizia Locale, ma non sono mai riuscita a parlare con il Comandante e neanche con i vigili che hanno elevato la multa. Inoltre, sulla ricevuta sono citate due cose importanti per il cittadino, contrastanti tra di loro, riguardanti i termini di pagamento, 5 e 10 giorni, tanto da confondere facilmente il destinatario del verbale.

Sono stata in un museo che veramente merita di essere valorizzato, che parla della più grande ingiustizia della storia e, all’uscita, me ne trovo una sul mio parabrezza. Quando sono andata al Comando della Polizia Locale per contestare l’accaduto mi hanno detto che hanno applicato il Codice della Strada; restando all’epoca alla quale è dedicato il museo da me visitato, anche ai nazisti, quando fu chiesto se si sentissero in colpa per le atrocità commesse, risposero di essersi limitati ad eseguire gli ordini. Naturalmente si tratta di episodi di gravità differenti, ma lascio ai lettori le riflessioni sulla similitudine delle risposte.

Nella zona del museo non ci sono parcheggi adeguati, manca la segnaletica e, quanto pare, non c’è neanche un pò di solidarietà, visto che avrebbero potuto agire diversamente, sapendo che a due passi c’è un museo così importante. Sarebbe stato sufficiente chiedere di spostare la macchina, qualora impedisse il passaggio, ma a quanto pare al Comune di Manduria non importa nulla di valorizzare il territorio, perché oramai Manduria è diventata inaccessibile, a cominciare dalle marine e per finire alla città: solo strisce blu e verbali salatissimi per gli automobilisti».











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