domenica 22 giugno 2025


23/05/2025 09:15:54 - Manduria - Attualità

«Manduria è stata consegnata a un manipolo di dilettanti allo sbaraglio che in quattro anni ha trasformato l’ordinaria gestione della cosa pubblica in un catalogo di fallimenti imbarazzanti»

Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato di Alleanza Civica Popolare, firmato dal consigliere comunale Domenico Sammarco e dai movimenti Manduria Migliore, Federcivica e Puglia Popolare Manduria. Ecco il testo.

«Manduria è stata consegnata a un manipolo di dilettanti allo sbaraglio che in quattro anni ha trasformato l’ordinaria gestione della cosa pubblica in un catalogo di fallimenti imbarazzanti. Il caso di viale Mancini è la prova regina di questa incapacità: 160 alberi — molti sani, alcuni quasi centenari — sono stati abbattuti in nome di una sedicente “rigenerazione” che puzza di pura degenerazione. 

Modernizzazione? No: devastazione

Perché dire “no” ai masselli di cemento sul viale Mancini.

Tradizione stravolta

Il cemento cancella l’aspetto storico in pietra del viale. Il PPTR Puglia prescrive il mantenimento della “continuità materica” nelle urbanizzazioni dei centri storici, privilegiando la pietra locale rispetto ai materiali industriali. L’esperienza recente di Manduria (ricordiamo le proteste per lo scempio dell’uso della bitumazione del centro storico) dimostra la forte sensibilità dei residenti verso il ripristino del basolato in chianca. L’introduzione di blocchi in calcestruzzo vibro-compresso altererebbe il carattere identitario del viale, ponendosi in contrasto anche con l’art. 136 Codice dei Beni Culturali e con la giurisprudenza della Soprintendenza sul “materiale d’imitazione”.Procederemo a segnalare alla Sovrintendenza tale anomalia.

Non è davvero “green”

Il calcestruzzo produce molta CO₂, in palese contraddizione con gli obiettivi di mitigazione climatica derivate dal Green Deal e dal Regolamento UE 2020/852. Pertanto l’area non potrà essere computata ai fini degli indici di permeabilità né degli incentivi PNRR per la de-impermeabilizzazione, esponendo il progetto al rischio di decadenza del finanziamento stesso. In tal senso segnaleremo tale criticità al Centro di monitoraggio e controllo del PNNR per la verifica dell’adeguatezza del progetto con le linee guida.

Più caldo per tutti.

I blocchi in cemento assorbono e rilasciano calore, aggravando l’isola di calore estiva.

Manutenzione costosa

Servono pulizie frequenti o i fori si intasano; se salta un elemento, il marciapiede si sgretola.

Disagio a pedoni e ciclisti

Fughe e dislivelli creano vibrazioni, inciampi e ostacoli per carrozzine. Ciò contrasta con il Decreto ministeriale 236/89 sull’abbattimento delle barriere

Ricchezza che se ne va

Il cemento arriva da fuori; usare la pietra locale sostiene lavoro e identità del territorio.

Il risultato visivo? Un viale che ricorda l’area parcheggio di un centro commerciale di provincia, non il cuore pulsante della città. Zero visione, zero programmazione

Quando si apre un cantiere senza un’idea di città — e senza neppure una parvenza di progetto condiviso — l’esito non può che essere uno scempio. Un’amministrazione che confonde “progresso” con la posa di mattonelle scadenti e la distruzione del verde urbano si dimostra non solo inetta, ma pericolosamente arrogante.

L’arroganza di chi ha fallito

Chiunque avesse incamerato un tale cumulo di disfatte avrebbe già chiesto scusa e lasciato la scena. Invece questi signori, accecati dall’ego, accarezzano perfino l’idea di ricandidarsi e di spedire qualche fedelissimo a battere cassa in Regione. È un atto di presunzione colossale, un insulto alla dignità dei cittadini.

Manduria merita rispetto, non medaglie fasulle

Viale Mancini non è un trofeo da esibire il giorno dell’inaugurazione; è patrimonio storico, ecologico e identitario. Chi lo devasta per un taglio di nastro merita la condanna politica e morale della comunità. E noi gliela infliggeremo, con la voce, con il voto e con una mobilitazione civica che impedirà a questi apprendisti stregoni di mettere di nuovo mano alla Città.

Il tempo delle scuse sterili è finito. È il momento di alzare il tono, chiamare le cose con il loro nome e respingere al mittente la propaganda patinata di un’Amministrazione che, in qualunque città degna di questo nome, sarebbe già stata mandata a casa con disonore. Manduria ha finalmente aperto gli occhi: lo dimostri alle urne e nelle piazze, perché nessun altro viale venga mai più sacrificato allo squallore e all’incompetenza».

 

Il consigliere comunale

Domenico Sammarco

Alleanza Civica Popolare

Manduria Migliore – Federcivica – Puglia Popolare Manduria











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