«La terra del Primitivo non ha nulla da invidiare alla regione dello Champagne, alla Napa Valley o ad altri territori protetti e celebrati nel mondo. Non distruggeteci»
Sui progetti eolici che potrebbero sorgere nell’area Manduria–Avetrana, interviene Ferdinando Arnò con post, pubblicato sui social, che vi proponiamo.
«Uno è di Castellaneta e l'altro è di Manduria: insieme, da anni, firmano progetti eolici attraverso una pletora di società a responsabilità limitata, costituite con il capitale sociale minimo previsto dalla legge. Molte hanno sede legale a Manduria e a San Marzano di San Giuseppe, altre sono sparse per l’Italia.
Si chiamano – o si chiamavano: alcune sono inattive, altre sono fallite: Appia Energia S.r.l., Messapia Energia S.r.l., Soen S.r.l., Erchie S.r.l., Manduria Green S.r.l., Monte S.r.l., Projetto Engineering S.r.l., Projetto Powering S.r.l., Projetto Farming Società Agricola S.r.l., Blue Energy S.r.l., Brown Energy S.r.l., Grey Energy S.r.l., Yellow Energy S.r.l., Pink Energy S.r.l., Orange Energy S.r.l., Purple Energy S.r.l., Red Energy S.r.l., White Energy S.r.l., Ocher Energy S.r.l., Khaky Energy S.r.l., Turquoise Energy S.r.l., Magenta Energy S.r.l., Union Solar S.r.l.
Una società aveva perfino sede a Londra: South Energy Ltd.
Ogni società è un contenitore – tecnicamente una SPV, società veicolo – nata per portare avanti un singolo progetto.
Tutto perfettamente legale: è una prassi comune nel settore delle rinnovabili.
Il punto, però, è un altro: quei progetti stanno cambiando il nostro paesaggio in un modo che pochi avrebbero mai creduto possibile.
Tre parchi eolici sono già stati approvati. Altri attendono valutazione.
Decine di pale, alte quasi duecento metri e visibili da chilometri di distanza, sono previste nei terreni tra Manduria, Sava, Maruggio, Avetrana, Torre Santa Susanna.
Per realizzarli servono i terreni. E in diversi casi è previsto l’esproprio.
I due progettisti non hanno costruito direttamente le pale, e non è detto che lo faranno.
Hanno elaborato e firmato i progetti, ottenuto le autorizzazioni, creato le condizioni perché altri potessero subentrare, investire, realizzare.
Uno di loro è di Manduria, si, di Manduria.
Molte delle SPV hanno sede in una via centrale di Manduria.
Loro non hanno fatto niente di male, non ci hanno mica tolto i terreni con la forza.
Li hanno resi espropriabili, però, con le carte perfettamente in regola e i progetti pronti a partire.
Ma la Puglia produce già il doppio dell’energia che consuma. Non ce n’era bisogno. E comunque ci sono alternative efficaci e non intrusive.
I ristori, se ci sono, sono simbolici. I rimborsi per gli espropri sono solo pochi spiccioli.
Nessuna ricaduta reale per chi vive qui.
La terra del Primitivo non ha nulla da invidiare alla regione dello Champagne, alla Napa Valley o ad altri territori protetti e celebrati nel mondo.
Il paesaggio è la nostra ricchezza. È uno dei motivi per cui in tanti vengono qui a trovarci.
Oggi rischia di essere definitivamente compromesso.
Tutto questo, nel nome di un’energia che doveva salvarci.
Non distruggerci».