A Firenze la premiazione di Giusy Leone: selezionata l’opera dal titolo “ L’innocenza di Astrea”
Si è tenuta presso la galleria monumentale di palazzo Borghese a Firenze la cerimonia di premiazione del Riconoscimento Internazionale Arti Visive, dedicato alla grande figura artistica di Giotto di Bondone.
Il Premio, istituito dalla Ffondazione Effetto Arte, intende celebrare l’eccellenza espressiva dei più importanti interpreti dell’arte nel panorama contemporaneo internazionale ed è suddiviso in tre distinte sezioni: pittura, scultura e fotografia.
La cerimonia ha avuto luogo nella suggestiva sala degli Specchi di palazzo Borghese, nel cuore di Firenze, culla dell’arte e della civiltà rinascimentale, da sempre luogo d’incontro di grandi artisti e patrimonio universale di arte e cultura.
Nel solco della grande eredità artistica e spirituale di Giotto, il riconoscimento si distingue per il suo scopo di valorizzare il talento degli artisti che, attraverso la propria opera, sappiano interpretare lo spirito del proprio tempo, unendo ricerca estetica e forza espressiva, profondità concettuale e sensibilità umana.
Il Premio, di caratura internazionale, rappresenta dunque un'iniziativa prestigiosa nel panorama culturale mondiale, che mira a celebrare l'arte in tutte le sue forme. Comprende varie sezioni stilistiche e tecniche: per ciascuna sezione sono stati selezionati eccellenti interpreti contemporanei.
L’edizione di quest’anno ha visto tra gli insigniti del prestigioso riconoscimento l’artista manduriana Giusy Leone, con l’opera dal titolo “ L’innocenza di Astrea”.
Il dipinto selezionato dal Premio Giotto è un acrilico su tela che trae sostanza dall’esemplarità e dalla morbidezza del tratto pittorico dell’autrice per rappresentare l’immagine terrena e spirituale della mitica divinità. Astrea diviene, dunque, la personificazione declinata al femminile dei valori di giustizia e purezza campeggianti durante l’Età dell’Oro, prima del suo mitologico ritorno verso la volta celeste ad identificarsi con la costellazione zodiacale della Vergine.
La commissione critica, presieduta da Sandro Serradifalco, ha inteso quindi omaggiare l’arte della pittrice pugliese, rendendola protagonista di un autorevole progetto dall’elevato prestigio e dalla grande visibilità internazionale.
Nell’occasione, l’opera selezionata di Giusy Leone ha ricevuto, altresì, il contributo di una recensione critica ad essa dedicata da parte di un’autorevole firma del settore, quella del noto esperto d’arte ed antropologo Gian Mauro Sales Pandolfini. Inoltre, il dipinto selezionato della pittrice manduriana sarà pubblicato nel catalogo Effetto Arte n. 7 della Fondazione.
Giusy Leone, vero orgoglio della comunità jonica, nasce e vive a Manduria, dove opera artisticamente e trae ispirazione per la sua arte pittorica.
Le sue opere riflettono il riscatto sociale di una donna del Sud, attraversata da grandi sofferenze familiari, che si erge quale testimone della lotta contro la violenza sulle donne e della resilienza femminile di fronte alle avversità che popolano le vicende umane.
L’artista tarantina ha al suo attivo numerose personali in Europa e negli USA e svariati riconoscimenti internazionali, a testimonianza dell’alto valore artistico e culturale della sua pittura.
L’innocenza di Astrea, acrilico su tela, cm. 50x60 - Recensione critica di Gian Mauro Sales Pandolfini
“L’estetica di Giusy Leone si nutre di delicatezza e mistero. Il volto femminile che emerge dalla superficie pittorica è sospeso tra sogno e apparizione: gli occhi chiusi, le labbra socchiuse, l’espressione assorta. La pittura, morbida e sussurrata, si unisce a elementi in rilievo che suggeriscono ali, piume, spiritualità.
Leone lavora sull’evocazione, sulla sottrazione, sull’evanescenza. La scelta monocromatica rafforza l’aura eterea del soggetto, accentuando il senso di purezza e introspezione. L’acrilico è usato con grazia, quasi come un velo, e i dettagli scultorei introducono una terza dimensione sensoriale. In questa immagine femminile si condensano simboli di giustizia, di pace, di protezione. È un volto universale e mitico, che invita alla meditazione e alla sospensione del giudizio. Un’opera che accarezza l’anima, in silenzio”.