«È inconcepibile che un'opera pubblica generi un potenziale danno a una struttura privata che offre un servizio sociale e sportivo così prezioso per la comunità»
Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento dell’ex consigliere comunale Agostino Capogrosso. Ecco il testo.
«Ogni attività commerciale ha il diritto di operare senza ostacoli irragionevoli imposti dall'Ente pubblico. E’ un principio sacrosanto che non può essere ignorato!
Siamo tutti d'accordo che le piste ciclabili siano un obiettivo importante per lo sviluppo sostenibile di un territorio, ma occorre trovare il giusto equilibrio tra l'interesse pubblico e la salvaguardia delle attività esistenti.
Una fascia di terreno adiacente la strada, di proprietà dell'esercizio commerciale in questione, fu ceduta a suo tempo al Comune di Manduria in ottemperanza a norme urbanistiche. Tra le finalità di questi “arretramenti” vi è proprio la creazione di aree di sosta temporanea, parcheggi o spazi funzionali, a servizio delle attività o dei residenti. Un aspetto vitale per un'attività che dipende da avventori di passaggio, specie in un'area dove la sosta su strada è già limitata per ragioni di traffico e di sicurezza.
Eppure, ora rischia di essere fortemente penalizzata dalla nuova pista ciclabile, che di fatto, impedirà a chiunque di fermarsi, anche solo per prendere un caffè!
Il paradosso è ancora più evidente se pensiamo che il Club Azzurro è l’unica realtà rimasta a San Pietro in Bevagna dove i ragazzi possono riunirsi e praticare sport come calcetto o tennis. È inconcepibile che un'opera pubblica generi un potenziale danno a una struttura privata che offre un servizio sociale e sportivo così prezioso per la comunità.
Si ignora sistematicamente la necessità di consultare adeguatamente gli esercizi commerciali prima dell'avvio di un progetto, e si trascura il dovere di considerare soluzioni alternative capaci di mitigarne il potenziale danno.
L’area che fu sacrificata e ceduta a suo tempo potrebbe essere la chiave per modificare il design della pista ciclabile in quel tratto, sfruttando proprio quello spazio per minimizzare i disagi e permettere un accesso dignitoso.
Il dialogo e una valutazione più attenta possono ancora guidare a un ravvedimento, per riconsiderare il progetto e realizzare la pista ciclabile senza sacrificare chi, con fatica, ogni giorno, anima il nostro già difficile, tessuto economico!».
Agostino Capogrosso