«Nelle campagne di Manduria, Castellaneta e nelle province di Brindisi e Lecce, i canali dei consorzi di bonifica sono pieni, sporchi o addirittura bloccati. Risultato: campi allagati, raccolti persi e aziende agricole in ginocchio»

Alberi sradicati, muretti crollati e colture trascinate via: il maltempo ha colpito duro. Ma il vero disastro arriva quando l’acqua cerca sfogo e non lo trova.
«Nelle campagne di Manduria, Castellaneta e nelle province di Brindisi e Lecce, i canali dei consorzi di bonifica sono pieni, sporchi o addirittura bloccati. Risultato: campi allagati, raccolti persi e aziende agricole in ginocchio» scrive in un comunicato Coldiretti Puglia.
«La verità è semplice: senza una bonifica fatta bene, ogni temporale diventa un’emergenza. La pulizia di fossi e canali, la gestione delle dighe, degli impianti irrigui e delle opere idrauliche non sono “lavori da fare quando c’è tempo”. Sono la base per proteggere chi vive e lavora nelle campagne.
In un territorio dove 9 comuni su 10 sono a rischio idrogeologico e dove gli eventi estremi aumentano, la mancanza di manutenzione pesa come un macigno. E gli agricoltori, che già pagano oneri ai consorzi, non possono continuare a subire danni che si potevano evitare.
Serve un cambio di passo:
– manutenzione ordinaria e straordinaria, subito;
– interventi strutturali per garantire il deflusso delle acque;
– un sistema di bonifica che funzioni davvero, ogni giorno dell’anno;
– opere per il recupero e la raccolta dell’acqua piovana, così da trasformare un rischio in una risorsa.
La Puglia non può restare ostaggio dei canali bloccati. La bonifica è la prima linea di difesa delle nostre campagne: se si ferma lei, si ferma tutto».






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