venerdì 19 aprile 2024

11/02/2009 20:30:35 - Manduria - Appuntamenti

Ecco di cosa si tratta

 
Sarà presentato domattina a Uggiano Montefusco, nel Centro Servizi per l’Agricoltura “Gabriella Fanuli”, lo studio di fattibilità “Agri-ORC”, la filiera corta agro-energetica nel comprensorio orientale della provincia di Taranto. Progetto di fattibilità che,promosso e finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, ha voluto rispondere alle esigenze dell’agricoltura locale sul corretto smaltimento dei residui di potature dei vigneti ed oliveti.
Il programma dell’iniziativa, promossa dall’azienda tarantina Keinstar Associates, dalle 9,30 alle 11 il salito delle autorità. Nell’ordine, il dott. Luigi Trotta, dirigente del Servizio Agroalimentare della Regione Puglia; l’avv. Luca Conserva, assessore alle Attività Produttive della Provincia di Taranto; l’ing. Aldo Maggi, sindaco del Comune di Sava; il dott. Nicola Spagnolo, presidente provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori; il dott. Gerardo Giovinazzi, presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Taranto.
Sarà quindi attivato il tavolo tecnico, composto dall’ing. Marco Pantaleo, della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari, dal dott. Oreste Zaino, della Garioni Naval SpA; dal dott. Alessandro Guercio, della Turboden Srl; dal geom. Mirko Ulliana, della Mion Ventoltermica depurazioni SpA; e dal dott. Francesco Carbotti, della Keinstar Associates Srl.
Modererò i lavori il dott. Luigi Lanzo, direttore GAL “Terre del Primitivo”.
«I residui della potatura costituiscono un materiale legnoso, attualmente utilizzato con scarsa efficienza nelle caldaie domestiche per il riscaldamento invernale» è riportato nella nota di presentazione dell’evento. «E’ un ottimo combustibile, che può essere valorizzato in impianti di produzione di elettricità e calore. La filiera agro-energetica si sviluppa partendo dalla raccolta
delle potature e la loro macinazione direttamente sul campo. Il “cippato” fresco prodotto viene trasportato in un’area di stoccaggio per la preliminare essiccazione e infine conferito in centrale.
Il trattamento esclusivamente meccanico del cippato in centrale, al fine di ottimizzare pezzatura e contenuto idrico, lo rende estremamente idoneo alla combustione in caldaie ad olio diatermico, da cui si può recuperare calore ed energia elettrica. Una accurata progettazione della caldaia e della linea di abbattimento degli inquinanti lo rende un combustibile paragonabile al pellets di legna. L’impianto così formulato ha il vantaggio di smaltire correttamente le potature con il risultato di ottenere energia elettrica e calore, nonché limitare le emissioni di inquinanti nell’atmosfera, rendendo il processo più pulito e confacente alle leggi nazionali. I vantaggi socio-economici sono garantiti dalla completa “territorialità” dell’impianto: dal materiale di partenza fino alla produzione di energia pulita, il tutto è 100% “Made in Puglia”».
Il convegno è l'occasione per presentare, in anteprima, alla comunità tarantina lo studio di fattibilità che sarà pubblicato a breve sul sito istituzionale del Ministero delle Politiche Agricole. Inoltre, è un momento di riflessione per l'intero comparto agricolo del comprensorio orientale di "ripensare" ad un utilizzo più efficiente da un punto di vista energetico ed economicamente vantaggioso dell'enorme quantità di scarti di potature che il territorio produce annualmente. L'impianto proposto presenta alcune peculiarità: 1) è il primo del suo genere in tutta Europa; 2) prevede un nuovo concetto di filiera corta, anzi cortissima, incentrata sul valore aggiunto che l'agricoltura del territorio può esprimere.








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