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14/01/2011 09:45:08 - Provincia di Taranto - Cultura

Antonucci ha vinto il premio per la poesia in lingua neogreca

 
Al presidente dell’associazione culturale tarantina Dopolavoro Filellenico, Giancarlo Antonucci, è stato assegnato nei giorni scorsi a Calimera, nella Grecìa Salentina, il primo premio per la poesia in lingua neogreca al concorso internazionale Premio Dafne 2010 organizzato da Kaliglossa, vivace centro di studi locale impegnato nella promozione del griko e nella valorizzazione delle lingue elleniche e della cultura da cui scaturiscono.
Il premio, consistente in una targa e una corona d’alloro, la Dàfini Krusafègna (Dafne d’Oro) è stato assegnato per la composizione poetica Parigorià, Consolazione, una breve lirica che, ricordando la mitologia e le mille disgrazie che nei secoli della sua storia il Paese ellenico ha dovuto affrontare contro mille nemici, auspica - con l'amore che per esso l'autore porta nel cuore - un rapido superamento della ultima recente crisi economica e politica che l'ha attraversato.
«La poesia fa riferimento – si legge nella motivazionedel premio - ad un paese dove è nata la luce dal buio profondo del Caos, dove è nato il teatro, la tragedia, dove hanno regnato gli dei immortali dell’Olimpo. Questo paese, ora in difficoltà, con l’aiuto del Vento Borea non lascerà i barbari a cancellare le sue radici, le sue tradizioni, la sua cultura.
Il paese si salverà attraverso il dio Amore. L’amore, elemento promotore della vita, dai tempi remoti, è la nuova speranza. Così questo paese di cui il poeta non rivela il nome, ma è chiaro che allude alla Grecia, supererà le difficoltà odierne facendo rivivere i suoi miti, basandosi sulla sua ricchissima cultura del suo incancellabile passato. In questo modo allontanerà i nuovi barbari affamati che lo vogliono sottomettere.
Il poeta rendendosi conto della brutta situazione del suo paese vuole lasciare, tramite la poesia, una speranza e una consolazione ai suoi connazionali e dare una lezione al mondo: la ricchissima cultura greca non permetterà che sia distrutto il paese dove essa è nata.
Il verso è libero e non è condizionato da regole precise. In questo modo la lettura della poesia scorre piacevole con un tono di liricità che ti trascina nel mondo dell’affascinante mitologia greca. La poesia ha uno spirito ottimistico e chiude con la speranza che il paese si salverà e i barbari si allontaneranno.
Il poeta usa la tecnica dell’allusione per non rivelare chi siano i nemici, rappresentati dalla Chimera e dai barbari».
Il concorso era articolato nelle categorie di teatro, canzone, poesia e traduzione nelle lingue greco classico, neogreco e griko. Agli autori classificati secondi nelle rispettive sezioni è stata donata la Dàfini Asimegna, (Dafne Argentea).
Alla serata, condotta da Anna Tommasi nella sala Aldo Moro della bibliomediateca di Calimera, erano presenti il presidente della giuria, prof. Periklis Otsos, la presidente della Comunità greco ortodossa “San Nicola di Myra” di Brindisi, Lecce e Taranto, Maria Theodoridou che ha offerto un libro greco agli autori vincitori delle singole sezioni e la segretaria della Comunità, Ketty Meliadou.
I riconoscimenti sono stati assegnati dal sindaco di Calimera, Giuseppe Rosato, e dall’assessore comunale alla Grecìa Salentina e vice presidente dell’Unione dei Comuni della Grecìa, Giovanni Palma. Componimenti partecipanti al concorso sono giunti dall’Italia, dalla Grecia e dalla Germania.
Per la canzone in neogreco il primo premio è andato a Niki Anna Papulàku e Ghiòrgos Stantzos, da Atene, con “I dikì mas istorìa” (La nostra storia), mentre per il teatro a Floriana Marchese e Samuele Ravesi di Prato, con “Isos àvrio” (Forse domani). Per la poesia in griko sono stati premiati Fernanda Gaetani, di Zollino, con “En istèi pleo manechò” (Non è più solo) e Giovanni Fazzi con la traduzione dei canti XXXII e XXXIII dell'Inferno della Divina Commedia, l’incontro di Dante con il conte Ugolino.
Infine per il greco classico primo posto per Silvia Loré ed Elio Cucchiara di Lecce, con “All’ara òista de os o iupèr tòichon ge o kissòs” (Sai che l’edera sui muri) e Maria Veronica Palma per la traduzione di un brano tratto dalle Cosmicomiche di Italo Calvino. Le opere in greco antico sono state valutate dalla prof. Anna Giannini.
 
(Nelle foto la consegna del premio da parte del sindaco di Calimera, Giuseppe Rosato, e con la presidente della Comunità greco ortodossa San Nicola di Myra, Maria Theodoridou, e la segretaria Ketty Meliadou che vive a Manduria).








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