MANDURIA – Se il comprensivo 'Don Bosco' non dovesse raggiungere i 600 iscritti nel prossimo anno scolastico, vi sarà la fusione con il 'Morleo' di Avetrana e perderà la dirigenza
  • sabato 27 dicembre 2025

MANDURIA – Se il comprensivo 'Don Bosco' non dovesse raggiungere i 600 iscritti nel prossimo anno scolastico, vi sarà la fusione con il 'Morleo' di Avetrana e perderà la dirigenza

04/01/2020 15:37:25 - Manduria - Attualità

La strana decisione della Regione, pur in presenza dell’indicazione dell’USR che propone di allocare la dirigenza nell’istituto con il maggior numero di iscritti

Si tenta di salvare l’autonomia scolastica dell’istituto comprensivo “Morleo” di Avetrana, anche a costo di penalizzare l’istituto comprensivo “Don Bosco” di Manduria.

E’ quanto emerge dalla proposta di delibera della giunta regionale sul dimensionamento scolastico e sulla programmazione dell’offerta formativa per il biennio 2020/21 e 2021/22. La fusione delle due scuole sembrerebbe molto probabile: il “Morleo”, infatti, è al di sotto del numero minimo di alunni (543, con il minimo fissato a 600). Il “Don Bosco” di Manduria conta, sino all’anno scolastico in corso, un numero di iscritti di poco superiore al minimo (614). E’ fondamentale, dunque, il riscontro delle pre-iscrizioni per il futuro anno scolastico (2020-21), che si avrà a fine gennaio. Se il “Don Bosco” confermerà un numero di alunni superiore a 600, la sua autonomia sarebbe salva e, in tal caso, la Regione Puglia cercherà di salvare anche l’autonomia del “Morleo” di Avetrana.

«Le nostre scuole non possono essere private dei dirigenti» ha affermato recentemente l’assessore regionale all’Istruzione Sebastiano Leo.

Lo scorso 10 dicembre è stata discussa una bozza di accordo sull’autonomia delle scuole che prevede la possibilità per le Regioni di assegnare una dirigenza stabile anche a scuole sottodimensionate. Attualmente sono 38 le scuole pugliesi che hanno una reggenza in quanto sottodimensionate. Leo ha proposto che venga riconosciuta dal Ministero un incremento delle dirigenze attuali nella misura del 50 per cento di quelle sottodimensionate.

Se questa iniziativa dell’assessore Leo non dovesse andare in porto e nel caso in cui, dopo le pre-iscrizioni di gennaio, il numero degli alunni del “Don Bosco” dovesse essere inferiore a 600, la scuola manduriana perderebbe l’autonomia, pur avendo comunque una popolazione studentesca superiore a quella del “Morleo”. Scelta, questa, in contrasto con tutte le decisioni assunte, in casi simili, in Puglia.

Opzione condivisa anche dalla Provincia di Taranto, favorevole al mantenimento dell’assetto attuale «per motivi di distanza e carenza di collegamenti con l’eventuale sede di accorpamento in Manduria». Ma tale problema non sussisterebbe anche per le famiglie manduriane che dovrebbero poi recarsi ad Avetrana?

E mentre l’Usr conferma la linea sinora adottata («Si propone di individuare la sede dirigenziale nell’istituzione scolastica con il maggior numero di alunni»), la Regione, qualora il “Don Bosco” risulti sottodimensionato per il prossimo anno scolastico e quindi sia necessario l’accorpamento, stabilisce che la dirigenza sia allocata ad Avetrana





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