- martedì 16 dicembre 2025
«Ringrazio Made in Taranto, Taranto Island, Joian Dolphin Conservation, Taranto sotterranea che, con le loro pagine social mi hanno portato a scoprire le bellezze fin qui sconosciute di Taranto e che ho potuto descrivere nel mio racconto»
Si è svolta ieri 26 gennaio la cerimonia di premiazione del racconto più votato dai 
lettori nell’ambito del concorso “Puglia quante storie 2” che ha visto classificarsi al primo posto Alba Mazzarella, napoletana ma manduriana d’adozione, con il suo racconto “Giorno dopo giorno tra la terra e il cielo”, ambientato a Taranto. Il secondo posto è andato ad Antonio Galati di San Cassiano di Lecce con “L’Apulia” e il terzo a Silvia De Lorenzis di Galatina con “Ritorno alle origini”.
«Sono molto felice di questo riconoscimento: lo dedico a Taranto, Cenerentola d’Italia che vuole scrollarsi da dosso la cenere di un’industrializzazione tossica e ritrovare l’orgoglio dell’antico splendore, e lo sta piano piano facendo grazie a tutti coloro che impegnano, con grande sforzo e sacrificio, tempo e denaro alla sua rinascita. Ringrazio Made in Taranto, Taranto Island, Joian Dolphin Conservation, Taranto sotterranea che, con le loro pagine social mi hanno portato a scoprire le bellezze fin qui sconosciute di Taranto e che ho potuto descrivere nel mio racconto: invito a seguire i loro post su Facebook perché scoprirete una Taranto di cui nessuno parla! Desidero ringraziare gli infermieri che svolgono la professione con scienza e coscienza, il cui lavoro ho voluto rappresentare attraverso il mio personaggio, Maria. E, infine, desidero porgere il mio sentito ringraziamento a Gianni De Benedittis, designer di Futuro Remoto Gioielli, che ha voluto arricchire il premio con un pregevolissimo ciondolo a forma di “pumo”: un simbolo della tradizione pugliese che mi è molto caro, proprio per il suo rappresentare il germoglio, la rinascita. Quella che auguro a Taranto e che noi tutti possiamo accelerare visitandola, anche solo per una passeggiata sul lungomare più romantico del mondo».
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