venerdì 26 aprile 2024

10/02/2015 09:46:23 - Sava - Cultura

Un gruppo di appassionati sta cercando di comprendere il significato dell’epigrafe

Una lastra con epigrafe, incastonata nel muro della masseria di Agliano, un sito storico che si trovava al confine tra la Magna Grecia e la Messapia. In più una pietra, anch’essa da decifrare, che potrebbe essere stata una macina, oppure uno stampo per la fusione di metalli.
A trovarle, casualmente, un cultore di storia locale, Gianfranco Mele, che ha provveduto ad inviare una segnalazione alla Soprintendenza ai Beni Archeologici.
«L’epigrafe mi ha molto incuriosito» ci racconta Gianfranco Mele. «Al momento non si può avanzare alcuna ipotesi precisa sulla datazione e sul significato di questa iscrizione, che sporge dal bordo di una lastra incastonata nel muro. Ho allora pensato di coinvolgere alcuni miei amici della Rete Civica di Tutela del Paesaggio e del Patrimonio Storico, Artistico e Archeologico, che in questi giorni sono a Sava per cercare di interpretare la scritta».
Sono arrivati dalla provincia di Lecce e di Taranto e sono, anche loro, operatori del mondo dell’archeologia o semplici appassionati e studiosi.
«Agliano (detta anche Aliano) è la denominazione di una contrada in agro di Sava, distante circa 3 km dal centro abitato e situata nei pressi della SS 7 Ter Sava-Fragagnano» fa presente Gianfranco Mele. «La località, ove attualmente sorge una masseria, è stata oggetto di insediamenti in epoca magno-greca e successivamente romana e medioevale. Antiche mura, mai datate, circondano ancora oggi la masseria e altre porzioni del sito. Costituiscono, insieme ad una infinità di frammenti di vasellame sparsi nei terreni circostanti, le attuali visibili testimonianze del susseguirsi delle vicende che hanno portato nei secoli varie genti ad occupare e vivere questa località.
Questo casale dovrebbe essere sorto, insieme a quello limitrofo di Pasano, in epoca di colonizzazione romana, ai tempi di Fabio Massimo. Stando alle interpretazioni e alle testimonianze storiche, dunque, i due casali (con la attuale denominazione) hanno origine in un’epoca risalente a oltre 200 anni prima di Cristo. Ciò non esclude che quei luoghi non siano stati caratterizzati da insediamenti precedenti, rapportabili al periodo magno-greco».
L’arrivo dei cultori della Rete Civica potrebbe aiutare gli appassionati locali a far luce su altri tasselli della storia di questo sito.









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