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03/12/2009 14:35:12 - Sava - Politica

Ma la minoranza non cambia posizione: «Dimettiamoci tutti»

 
«Siamo stufi di aspettare e stanchi delle tante promesse non mantenute che si sono susseguite negli ultimi venti anni».
L’intero Consiglio Comunale di Sava ha reagito in modo deciso e sdegnato alla decisione del Consorzio Ato Acqua di definanziare il progetto per la realizzazione della condotta sottomarina del depuratore consortile che servirà Manduria e Sava, con l’impegno di stanziare nuovamente le risorse necessarie (ben 3 milioni e 800.000 euro) nel futuro Piano d’Ambito 2010-2018.
«Avevo capito che c’era qualcosa che non andava in un servizio trasmesso da Rai Tre la scorsa settimana» afferma il sindaco Aldo Maggi. «Parlando del depuratore che dovrebbe servire le comunità di Manduria e Sava, il governatore Nichi Vendola aveva testualmente affermato che “avrebbe raschiato il fondo” delle casse regionali pur di consentire la cantierizzazione dell’opera. Un’affermazione che strideva con quelle che erano, in quel momento, le notizie in nostro possesso: ovvero sia per la costruzione del depuratore (oltre 11 milioni di euro), che della condotta sottomarina (3 milioni e 800.000 euro) le risorse erano già state stanziate e quindi disponibili. Evidentemente Vendola era al corrente del taglio delle risorse per la condotta sottomarina e non ha avuto il coraggio di dire la verità. Tant’è che la comunicazione inviata ai comuni interessati e all’Acquedotto non reca la firma di alcun politico (che evidentemente nessuno vuole assumersi la responsabilità), ma di un funzionario».
Tanta rabbia sia nella maggioranza che nella minoranza per questo intoppo, che inevitabilmente allunga i tempi di attesa per la cantierizzazione delle opere. Ma poi i due schieramenti si sono divisi sulle iniziative da assumere.
La maggioranza ha deciso di adire le vie legali: partirà una denuncia alla Procura della Repubblica e una alla Corte dei Conti. Intanto stamani il sindaco Aldo Maggi e l’assessore Ivano Decataldo sono stati ricevuti a Bari, dall’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Amati, al quale hanno chiesto spiegazioni per questa improvvisa decisione di tagliare i finanziamenti per un’opera essenziale per Sava, uno dei pochi comuni d’Italia a non disporre della fogna nera.
Di diverso avviso la minoranza, che ha spinto per un gesto forte: assumere l’impegno delle dimissioni dell’intero Consiglio Comunale qualora entro il 31 dicembre Vendola non avrà trovato nuovamente i finanziamenti per la condotta sottomarina. La maggioranza ha invece scartato questa proposta, ritenendo essenziale che vi siano degli amministratori a continuare ad avere rapporti con le istituzioni.








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