giovedì 18 aprile 2024

22/03/2018 11:48:48 - Manduria - Politica

Lettera aperta della rappresentante del Pd ai vertici del proprio partito, ai tesserati, ai militanti e agli elettori

 

«Il Pd deve rigenerarsi e riconnettersi alla realtà».

Maria Grazia Cascarano, già candidata a sindaco 5 anni fa e candidata al Senato alle scorse Politiche, invia una lettera aperta ai vertici del Partito Democratico, ai tesserati, ai militanti, agli elettori. Alla vigilia delle sempre più probabili Amministrative di Manduria, Cascarano lancia un segnale, partendo dal risultato del 4 marzo.

«Il Partito Democratico ha perso» prende atto Maria Grazia Cascarano. «La sua azione di Governo che pure ha conseguito risultati importanti, accompagnando e sostenendo la ripresa economica del Paese, non è stata premiata.

Prendere atto con onestà intellettuale di questa realtà, è il primo passo del nuovo corso che necessariamente deve aprirsi. Nel Partito democratico trovano sintesi  grandi tradizioni politiche del nostro Paese, siamo un importante riferimento in campo nazionale ed europeo.

Questa identità, questo patrimonio, questa tradizione, sono il nostro Dna su cui deve innestarsi un percorso nuovo. Non una mutazione genetica, ma un'evoluzione che metta di nuovo al centro della nostra azione il cittadino.

Penso che prima ancora di avventurarci in formule, ipotesi, congetture, occorre ritornare a fare politica di servizio più che servirsi della politica; occorre unirsi più che dividersi; occorre responsabilità più che serbare rancore. Non è retorica, ma un percorso obbligato se vogliamo riconquistare la fiducia degli elettori.

Ho partecipato con entusiasmo alla campagna elettorale, fiera di essere stata scelta e di rappresentare il Pd, pur consapevole che sarebbe stato un percorso in salita e controvento. Il vento del populismo che noi stessi abbiamo in qualche misura alimentato. La politica è come un boomerang: i comportamenti sbagliati, ti tornano contro. E di errori ne abbiamo commessi.

Errare è umano, perseverare è diabolico e in politica può risultare letale. Ammettere la sconfitta e far finta che non sia successo nulla, è grave. Assistere alla debacle senza un'analisi, è sbagliato. Perdere il contatto con il “paese reale” può portare  all'estinzione. Siamo entrati in una fase dinamica, vorticosa per certi aspetti. Per questo dobbiamo  trovare il ritmo giusto per connetterci con la realtà. Soprattutto ora, lo stallo e l'autoconservazione ci condannano ad una sopravvivenza precaria.

La ricostruzione è una strada obbligata che dobbiamo percorrere tutti insieme. Ma è, allo stesso tempo, un'operazione delicata che non può avvenire con il mantenimento dello “status quo”. A livello nazionale questo percorso è stato già avviato, lo stesso deve accadere negli organi dirigenti del partito regionale e provinciale.

Sono convinta che il ricambio faccia bene a tutti. Il Pd possiede al suo interno forze nuove ed ha la capacità di autorigenerarsi e di far prevalere una nuova consapevolezza, una forte responsabilità e una buona dose di umiltà, utili per comprendere il presente e progettare il futuro».









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