venerdì 19 aprile 2024

29/11/2019 20:04:43 - Provincia di Taranto - Attualità

Al grido «Taranto libera» cittadini, studenti, attivisti di comitati e associazioni, anche operai del Siderurgico aderenti all’Usb, hanno dato vita al corteo dedicato a «Ilva Climate monster»

«Non entrate, ci stanno ammazzando». E’ l’invito rivolto agli operai del siderurgico ArcelorMittal di Taranto, che si recavano al lavoro da cittadini e associazioni ambientaliste che hanno tenuto un sit in davanti alla portineria D. Oggi lo sciopero indetto dall’Usb coincide con lo sciopero per il clima e al presidio hanno partecipato anche attivisti di Fridays For Future Taranto. «Vergognatevi», hanno urlato ai lavoratori che smarcavano il badge alcuni manifestanti, che hanno poi diffuso un video sui social. C'è chi ha chiamato gli operai «burattini» e «pecore», mentre il coordinatore provinciale Usb, Francesco Rizzo, ha detto che l'intento non era «forzare» le persone, «che possono entrare tranquillamente, ma faranno i conti con la propria coscienza». Momenti di tensione durante la protesta. «Dovete avere un pò di coraggio», ha detto la portavoce di un comitato ai lavoratori. In mattinata anche un corteo di Fridays For Future, dall’Arsenale a piazza della Vittoria per un dibattito su salute e lavoro.

Al grido «Taranto libera» cittadini, studenti, attivisti di comitati e associazioni, anche operai del Siderurgico aderenti all’Usb, hanno dato vita al corteo dedicato a «Ilva Climate monster». E’ promosso da Fridays For Future Taranto in occasione dello sciopero globale indetto dal movimento alla vigilia del Cop25, la conferenza delle parti dell’UNFCCC in programma a Madrid dal 2 al 13 dicembre.

Dopo il presidio di questa mattina alla portineria d’ingresso degli operai dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal, la mobilitazione è proseguita con la marcia per le vie del centro di Taranto. Sono stati mostrati cartelloni con le scritte «Ilva is a killer», «Cittadini e operai uniti per la chiusura e la riconversione», «Basta guadagnare sulle nostre vite». Al termine del corteo, per il quale sono giunte associazioni da diverse parti d’Italia, anche un dibattito sui temi ambientali e sull'emergenza Taranto.

 









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