lunedì 19 maggio 2025


10/05/2025 09:26:16 - Manduria - Attualità

Il 5 maggio Tarentini ha parlato di infosfera e oceano digitale; il giorno dopo la visita guidata a Maruggio

Settimana densa di attività quella appena trascorsa per il centro culturale di formazione permanente “Plinio il Vecchio” di Manduria. Ecco il resoconto delle prime due attività culturali.

5 maggio 2025: ing. E. Tarentini “L’infosfera e l’oceano digitale in cui navighiamo”

Il tema proposto nell’incontro è stato quello delle profonde trasformazioni indotte dallo sviluppo delle ICT nella politica. Si quindi introdotto il concetto di apoptosi politica, definita come il processo di rinnovamento e trasformazione dello stato in soggetto informazionale. Si è fatto ricorso ad una analisi storica degli accadimenti degli ultimi 500 anni, partendo dalla Pace di Vestfalia del 1648, che sancì la nascita dello stato moderno, basato su sovranità, uguaglianza e non ingerenza. Nasce l’ordine di Vestfalia. Sottolineando il progressivo ricorso e controllo delle attività informative da parte dello stato, si è giunti alla comparsa dei primi “agenti” operanti all’interno dello stato; si è arrivati a Montesquieu ed alla codificazione, nel 1748, della separazione dei tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Nasce l’ordine di Vestfalia 2. Già si stanno ponendo le basi dell’apoptosi dello stato moderno; il ricorso massiccio all’informazione per il governo dello stesso crea occasioni di partecipazione assolutamente improponibili nel passato. Si apre l’era degli “agenti” e lo stato tende a trasformarsi in sistema multi-agente informazionale. La ratifica di questa trasformazione avviene negli Accordi di Bretton Wood, del 1944. Per un governo ottimale delle problematiche finanziarie e delle monete viene creato un organismo (agente) sovranazionale; la sovranità degli stati apre una brecciaad “agenti” esterni transnazionali, oltre a quelli interni, figli dello sviluppo impetuoso delle ICT. L’apoptosi politica si va completando; arriva l’era dei sistemi politici multi-agente; i soggetti che operano all’interno, e dall’esterno, del morente stato moderno, assumono importanza preponderante. Un nuovo ordine informazionale si realizza: il potere tende a parcellizzarsi tra vari “agenti”, i limiti geografici vengono travolti dallo sviluppo tecnologico, l’organizzazione fa capo ad una serie di agenti dedicati e la stessa democrazia tende ad essere governata dai sistemi di comunicazione di massa. I sistemi politici multi-agente operano; valgono gli esempi della crisi greca del 2015, dei governi disfunzionali italiani (ad es.il governo Monti del 2011-2013), delle tendenze separatiste (Padania, Catalogna, ecc.) e, perfino, della devoluzione realizzata con La BCE e la Banca d’Inghilterra.

La politica tradizione va in crisi; i concetti di classi sociali, partiti politici, connotazioni etniche e linguistiche tendono a scomparire. I concetti di identità e coesione, fondati su cittadinanza, madrepatria e tradizioni tendono a sfrangiarsi. Il problema della formazione del consenso che legittima l’autorità a governare si èprofondamente modificato; il consenso deve essere conquistato, volta per volta, su singole questioni. Titolare del consenso è il cittadino consumatore. Cittadino che con i suoi “gradi libertà”, ossia di capacita di agire in funzione dei mezzi disponibili, tende a creare gruppi che, sommando i loro gradi libertà, costituisco “agenti” spesso in grado di orientare o condizionare le scelte di uno stato.

Lo stesso concetto di conflitto, inteso come estrema risorsa per dirimere controversie, si evolve nella cyber guerra; si fa fatica ad immaginare un drone mandato in battaglia a morire “per il re e per la patria”.

Nuove istanze etiche emergono e si può pensare alla creazione diunainfrastruttura etica adeguata; all’infraetica.

In definitiva, le future generazioni iperstoriche guarderanno a noi così come noi guardiamo le popolazioni amazzoniche rimaste pressoché al di fuori della storia moderna.

6 maggio 2025: Visita culturale a Maruggio con l’intervento di Luigi Marseglia e Angela Greco

Martedì 6 maggio l’associazione “Plinio il Vecchio” si è ritrovata a Maruggio per una visita culturale, guidata dall’ormai immancabile Angela Greco, finalizzata a percorrere le tracce della presenza dei Cavalieri Di Malta in questo meraviglioso Borgo, tra i 100 più belli d’Italia.

La vista ha preso le mosse dalla ex chiesa di San Giovanni Battista Fuori le Mura, risalente alla fine del XV secolo. Edificata per volontà dell’ordine dei Cavalieri di Malta e situata al di fuori delle antiche mura cittadine. La narrazione proposta da Angela Greco ha messo in primo piano la ricerca e il commento degli stemmi, più o meno visibili e conservati; gli stemmi collegati ai protagonisti della lunga epopea di questa storica Commenda dei Cavalieri di Malta.

E poì prendono vita i personaggi, le famiglie, le stirpi e le loro storie.

Passando per il suggestivo percorso attraverso il “quartiere Shangai”, un tempo luogo degli ultimi ed ora caratteristico e frequentato punto di ritrovo, ci si ritrova innanzi al palazzo Caniglia, sede della biblioteca comunale e dotato di piacevoli spazi attrezzati per rappresentazioni all’esterno.

Ovviamente, la nostra guida richiama l’attenzione del gruppo sui particolari nascosti, sugli angoli di visuale non scontati; e così si arriva alla chiesa Madre, dedicata alla Natività della Vergine Maria, edificata nel periodo a cavallo tra la seconda metà del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, usando integralmente il carparo locale proveniente dalle cave (oggi dismesse) in contrada Li Tajati. Ci accoglie, amabilmente, il parroco, don Alessandro Mayer; il contrappunto tra la narrazione della dott.ssa Greco e le citazioni particolari di don Alessandro ci conducono lungo un racconto suggestivo, dalle tele dei pittori Bianchi alle reliquie di San Costanzo.

Proseguendo all’interno del centro storico del Borgo, accompagnati sempre dalla scoperta di scorci, testimonianze nascoste e stemmi proposti da Angela Greco, si arriva al palazzo dei Commendatori, detto anche Castello, edificato nel 1368 per volere dei Cavalieri di Malta. Dal cortile interno con lo scalone di accesso, alle tracce delle antiche torri fino agli stemmi sulla facciata, il racconto segue sempre i protagonisti, completando una ricostruzione storica affascinante.

A breve distanza si arriva infine alla chiesa di Santa Maria delle Grazie ed al chiostro dei Francescani. Il convento di Santa Maria delle Grazie, realizzato dai Frati Minori Osservanti e risalente al XVI secolo, è ora sede del Comune di Maruggio. È il chiostro ad affascinare con la sua sequenza di lunette affrescate; prosegue, sempre col suo stile coinvolgente, la narrazione della dott.ssa Greco, che fa prendere vita ai racconti figurati dei monaci ed alle rappresentazioni dei fatti della loro storia.

Ci si ritrova, infine, nell’aula consiliare del Comune di Maruggio dove Luigi Marseglia ci regala un suo contributo alla nostra visita del Borgo.  Ecco che, nelle parole del prof. Marseglia, la storia del Borgo tocca epoche diverse, quasi a voler sottolineare che la gente di Maruggio, in continuità con la gloriosa storia della Commenda, si è sempre distinta per presenze e contributi significativi nei momenti importanti della storia territoriale e nazionale. Fluisce il racconto del relatore coi i fatti e i personaggi fino al Risorgimento; la storia diventa racconto coinvolgente e ci si immerge un po' nell’identità profonda di questa terra tanto antica quanto generosa.

La cifra di questa visita può racchiudersi un due parole: ospitalità e meraviglia. L’ospitalità del sindaco Alfredo Longo, e del parroco don Alessandro Mayer; la meraviglia dell’entrare in contatto, con l’impareggiabile intermediazione di Angela Greco, con insospettate testimonianze storico-artistiche e, quale degna nota finale, le parole calde di storia e vita del prof. Marseglia quasi a suggellare una giornata da ricordare.

 

 

 











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