martedì 15 luglio 2025


24/05/2025 09:11:55 - Manduria - Cultura

Manduria non può certo restare indifferente di fronte ad una proposta che valorizza non solo Lecce, ma tutta la sua area circostante. Manduria non deve mancare all’appello, ma deve diventare parte attiva di una rete

Manduria, nel cuore del Salento, ha sempre rappresentato un crocevia culturale ricco di storia e tradizione. Le sue chiese barocche, i palazzi storici e la presenza di un tessuto urbano che conserva quasi intatta l’eredità delle epoche passate, sono testimoni di una lunga e ricca tradizione architettonica che ha visto il barocco salentino come protagonista. Oggi, Manduria si trova dinnanzi ad una grande opportunità: la candidatura del barocco leccese come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Questo progetto, che ha coinvolto e coinvolge la città di Lecce e la sua provincia, è il risultato di una sinergia tra i comuni salentini; e Manduria non può certo restare indifferente di fronte ad una proposta che valorizza non solo Lecce, ma tutta la sua area circostante. La città di Manduria, con la sua storica tradizione e le sue ricchezze artistiche, ha molto da offrire in questo percorso di candidatura.

Il barocco leccese è un fenomeno artistico che ha segnato in maniera indelebile la storia dell’antica Terra d’Otranto, e Manduria non è da meno. Le sue chiese ed i suoi palazzi che caratterizzano il centro storico cittadino sono esempi straordinari di questa espressione artistica, che fonde agli elementi barocchi, il patrimonio locale.

Tra gli esempi più ragguardevoli del barocco mandurino, spiccano le chiese dell’Immacolata, della Madonna del Rosario, di San Giuseppe, San Leonardo e San Giovanni Battista (chiesa di San Benedetto), con le loro ricche e splendide decorazioni interne; la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli che custodisce dei meravigliosi stucchi; la chiesa della Trinità col suo straordinario pulpito e la sua abside poligonale, dov’è possibile ammirare le dodici statue di Santi in pietra leccese realizzate da Placido Buffelli.

Queste chiese, unitamente ad altre come la cappella della chiesa di Sant’Antonio di Padova che conserva un meraviglioso altare ligneo e la chiesa dei Santi Pietro e Paolo (chiesa del Carmine), sono veri e propri capolavori che esprimono la magnificenza e l’imponenza del barocco leccese; in particolare, per l’uso innovativo del tufo, della pietra e la ricca ornamentazione.

Inoltre, non devono cadere nell’oblio alcune residenze nobiliari sparse per il centro storico cittadino che completano questo quadro architettonico, dimostrando l’importanza della città anche sotto il profilo del patrimonio storico-artistico civile.

La storia della candidatura del barocco leccese come patrimonio UNESCO inizia ufficialmente nel 1998, quando il Comune di Lecce, insieme alla Provincia e ad altri enti locali, avvia un percorso di valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Con il sostegno di storici dell’arte, architetti ed esperti del settore, il barocco leccese viene riconosciuto come una delle manifestazioni artistiche più originali e significative d’Europa.

Nel corso degli anni successivi, le città coinvolte nella proposta, a partire dal capoluogo salentino, e con l’ausilio della Regione Puglia, hanno lavorato per raccogliere le evidenze storiche, artistiche e architettoniche necessarie per dimostrare l’unicità del proprio barocco e la sua rilevanza nel contesto del patrimonio mondiale.

A tal fine, si sono tenuti numerosi convegni, pubblicazioni e mostre che hanno avuto il compito di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli enti internazionali sul valore universale di questa espressione culturale.

Il 16 aprile 2025 segna una data fondamentale per il futuro del barocco leccese, poiché si è avviato l’iter per la costruzione di quel fascicolo che lo porterà alla nomina a patrimonio Unesco. Se la candidatura dovesse essere accolta, il barocco leccese entrerebbe a far parte della prestigiosa lista dei patrimoni dell’umanità, un riconoscimento che rappresenterebbe non solo un trionfo per Lecce, ma anche per l’intero Salento, compresa Manduria.

La proposta d’inclusione del barocco salentino come patrimonio mondiale dell’umanità, quindi, è un’opportunità straordinaria. In questo contesto, Manduria ha un ruolo cruciale da giocare, non solo come testimone di una tradizione artistica e culturale di grande valore, ma anche come parte integrante di un sistema territoriale che può contribuire al successo di questa nomina.

La città di Manduria, con il suo patrimonio artistico e la sua storia millenaria, può infatti rappresentare una risorsa fondamentale per rafforzare la candidatura di tale espressione artistica. La collaborazione con le Amministrazioni comunali leccesi sarebbe un passo importante per unire le forze e creare una rete di enti locali impegnati a valorizzare l’intero Salento, promuovendo il turismo culturale e la tutela dei beni architettonici.

Inoltre, una cooperazione tra le Amministrazioni municipali potrebbe favorire l’implementazione di strategie comuni per il restauro, la conservazione e la valorizzazione delle opere d’arte, nonché la promozione di eventi culturali che mettano in risalto l’unicità del barocco salentino, creando una forte identità regionale riconosciuta a livello mondiale.

Manduria non deve mancare all’appello, ma deve diventare parte attiva di una rete che, con passione e impegno, potrà trasformare il barocco leccese in un patrimonio da proteggere e celebrare per le generazioni future.

Dunque, in questo contesto, l’Amministrazione comunale messapica gioca un ruolo fondamentale poiché dovrebbe sostenere attivamente questa iniziativa, garantendo il coinvolgimento di altre realtà locali, culturali e sociali, allocando le risorse necessarie per la valorizzazione del patrimonio architettonico manduriano.

 

Simone Faiella











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