marted́ 15 luglio 2025


29/06/2025 10:34:24 - Manduria - Cultura

Le due opere (“Struttura” e “Opera costruita”) furono donate al Comune dall’artista prima della sua morte

Il Comune di Manduria rende omaggio ad uno degli interpreti dell’arte contemporanea italiana, Pietro Guida, con l’inaugurazione

ufficiale di due significative sculture in ferro realizzate nel primo quinquennio degli anni settanta, che saranno collocate nel piazzale antistante la sede comunale a partire da mercoledì 8 luglio, alle ore 18,30.

Le opere, eseguite su commissione dell’artista pochi giorni prima della sua scomparsa, sono state realizzate con grande maestria artigianale presso la carpenteria in ferro dei fratelli Riccardi di Manduria, storica officina locale con cui Guida aveva instaurato un rapporto di fiducia e collaborazione.

L’evento sarà introdotto dal sindaco Gregorio Pecoraro e dal vicesindaco Michele Matino, alla presenza di assessori, funzionari comunali e dei figli dell’artista, Peppe e Luisa.

Interverranno inoltre Lorenzo Madaro, curatore e docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di BB. AA. Di Brera, e Luigi De Luca, direttore del Museo “Castromediano” di Lecce e Coordinatore dei Poli Biblio – Museali di Puglia, figure di rilievo nel panorama culturale e istituzionale della regione.

«Con questa iniziativa, l’Amministrazione comunale intende riconoscere pubblicamente la valenza artistica dello scultore, artista che ha segnato il panorama artistico nazionale, e riaffermare il proprio impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale della città» è riportato in una nota.

OPERE DELLO SCULTORE

STRUTTURA

L’opera intitolata “Struttura” ideata nel 1974, nella sua prima versione, fu realizzata nei cantieri Italsider di Taranto ed esposta nel circolo culturale aziendale Masseria Vaccarella nello stesso anno, è stata in mostra a Gubbio l’anno successivo, nel 1975, in occasione della VIII biennale d’Arte del Metallo e a Bari nel 1976 all’interno di Expo Arte, Fiera internazionale di arte contemporanea, a Lecce nel 2008, nei chiostri del convento dei Teatini, in occasione della mostra antologica “Pietro Guida – OPERE 1945 – 2008” curata da Massimo Guastella per l’Università del Salento e nel 2018 per la mostra personale al museo Castromediano “Pietro Guida – Opere costruite 1960 – 1975” curata da Lorenzo Madaro e Brizia Minerva dedicata agli anni dal ‘60 al ‘75 periodo in cui l’artista ha voluto sperimentare un diverso modo di fare arte.

Questa “struttura” testimonia l’importante esperienza artistica di questo territorio che coincise in quel periodo con la presenza dell’allora più importante produzione mondiale di acciaio da parte dello stato, l’Italsider di Taranto, che pur avendo apportato un forte contributo economico all’intera area geografica si è dimostrata, poi, essere dannosa per la salute e che, nel tempo, ha subito gli effetti della privatizzazione.

La sperimentazione che portò Pietro Guida a cimentarsi con la narrazione astratta attraverso, soprattutto, l’uso del ferro, ma non solo, non lo distolse dalla Figurazione testimoniata dalle coeve, tante realizzazioni, soprattutto di arte sacra, presenti in chiese e monasteri in Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Lazio, Toscana. A Manduria nel convento dei Padri Passionisti sono conservate alcune di queste sue realizzazioni, una per tutte, il grande monumento in bronzo raffigurante San Paolo della Croce.

OPERA COSTRUITA

Così l’artista volle denominare una delle sue ultime creazioni del genere astratto, l’opera porta con se una storia particolare, essa è il risultato della continua sperimentazione ed elaborazione che ogni artista dovrebbe fare nella continua ricerca della migliore comunicazione attraverso un progetto ideativo.

Quando nel 1975 fu invitato a partecipare alla VIII edizione della Biennale d’Arte del Metallo a Gubbio, Pietro Guida interviene con diverse opere, ma già durante l’evento una delle sue opere più grandi non lo soddisfa, si trattava, molto sommariamente, di un grande tubo riavvolto su se stesso, all’indomani del rientro delle sculture nel suo studio distrugge l’intero apparato, oggi diremmo che lo destruttura, dando vita ad un opera più consona alla sua ricerca, con alcuni pezzi rimanenti darà vita ad una nuova creazione, che con pareidolia potremmo descrivere come una sorta di ventaglio con stecche ricurve.

Il frutto di questa rielaborazione sarà esposto, nella sua prima originaria versione, a Taranto in mostra collettiva “Uno spazio per l’Arte” 1975 presso la “Masseria Vaccarella” sede del circolo culturale Italsider, successivamente nel 1976, con altre opere, a ExpoArte Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea, a Bari, e successivamente in mostre personali a Roma e Lecce.

Le due opere, nelle attuali dimensioni, sono state commissionate dall’artista pochi giorni prima della sua scomparsa, subito dopo l’atto di donazione alla città di Manduria, presso la stessa carpenteria, ora Riccardi, dove si è sempre servito per più di un cinquantennio.

Biografia

Pietro Guida nacque a S. Maria Capua Vetere (Caserta) nel 1921 ma visse e lavorò a Manduria. Consegue il diploma di scultura all'Accademia di belle arti di Napoli nel 1947. In quegli anni, assieme a Renato Barisani, Gennaro Borrelli, Raffaello Causa, Renato De Fusco, Anna Maria Ortese, Armando De Stefano, Guido Tatafiore, aderisce al Gruppo Sud, divenendo uno dei protagonisti del rinnovamento culturale del capoluogo campano.

Comincia nel frattempo la sua attività espositiva: Mostra delle arti figurative, Galleria “Forti”, Collettiva di chiusura Gruppo Sud Pittura, Galleria “Blu di Prussia”, entrambe a Napoli nel 1948; Premio Diomira 1949, Galleria del Naviglio, Milano 1949; II Mostra nazionale del disegno e dell'incisione moderna, Reggio Emilia 1949, conseguendo ampi consensi nazionali con i suoi disegni.

Dal 1960 al 1971 è titolare della cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Lecce. La sua produzione figurativa è esposta in numerose mostre personali: Galleria “Selecta” di Roma,1958, e collettive: Premio internazionale della scultura di Carrara, Carrara 1957; Concorso per un'opera plastica ispirata allo sport, Palazzo Strozzi, Firenze 1958; Artisti pugliesi, Galleria “Taras” dell'EPT, Taranto 1959; VII e VIII edizione della Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma.

Dal 1960 al 1975 la produzione di Guida è caratterizzata dall'abbandono del dato naturalistico e dei mezzi tradizionali del fare scultura, per adoperare materiali industriali grezzi, come mattoni, galpomice, tubi eternit, ferro e acciaio. Le prove di questo periodo sono definite dall'artista stesso Opere costruite proprio per sottolineare l'importanza della fase “costruttiva” nel suo lavoro. Crescono nel frattempo la notorietà dello scultore, i premi, le commesse prestigiose: ad esempio la scultura di dimensioni monumentali realizzata nel 1972 per l'Italsider di Taranto, l'attenzione della critica più qualificata per il suo lavoro (Franco Sossi, Vittorio Fiore, Oreste Ferrari, Filiberto Menna, Vito Apuleo, Nerio Tebano, Nello Ponente, Enrico Crispolti) e gli inviti a progetti espositivi rilevanti.

Partecipa a mostre personali e collettive; dalla seconda metà degli anni settanta e per circa tre lustri, Guida sceglie di rinunciare all'attività espositiva; ritorna nel frattempo alla figura, realizzando grandi statue in scabro cemento.

Recupera la carnalità delle formose figure femminili di Marini e gli squarci poetici sul vissuto quotidiano di Martini, maestri mai smessi di amare. Interpreta, con insistenza, soprattutto negli ultimi anni, il tema del mito.

Nel 1993 interrompe il silenzio espositivo con la mostra personale allestita presso il Castello Carlo V di Lecce. I suoi nuovi lavori sono presentati in catalogo dagli amici scrittori: Tano Citeroni, Gino Montesanto e Michele Prisco.

Seguono alcune mostre personali, su tutte la mostra antologica nel 2008 presso il Monastero degli Olivetani di Lecce, promossa dal Dipartimento dei Beni delle Arti e della Storia dell'Università degli Studi del Salento, associata alla pubblicazione di un catalogo che ripercorre filologicamente l'intero percorso artistico di Guida e la corposa quanto autorevole analisi critica. Ha nel mese di ottobre del 2012 esposto nelle sale di Castel dell'Ovo a Napoli una sua personale curata da Francesco Abbate.

Nel 2011 ha partecipato all'Esposizione Internazionale d'Arte Biennale di Venezia nella sede regionale di Lecce - Padiglione Italia della 54ª edizione.

Nel 2014, su invito dell'Università del Salento, ha tenuto una mostra personale nella sede del Rettorato di Lecce.

Nel 2016 per "Le Grandi Mostre nei Sassi” ha esposto a Matera le sue sculture e una contemporanea mostra di disegni nella sede del circolo “la Scaletta”. Nel 2017 le sue opere sono state in mostra a Manduria nella mostra – Le Emozioni del cemento. Nel 2017 una parte della sua produzione degli anni ’60 – ’70 è stata esposta nel 2018 presso il Museo “Castromediano” di Lecce nella mostra “Pietro GUIDA Opere Costruite 1960-1975” a cura di Lorenzo Madaro e Brizia Minerva.

Nel 2018 due sue opere "costruite" sono state consegnate come premio ai vincitori di "Apulia Land Festival - 2018".

Nel 2020 su invito del Ministero dei Beni Culturali le sue opere sono state in mostra presso il castello di Copertino nella mostra denominata “Pietro Guida, Piazza d’Italia” a cura di Mariastella Margozzi, Lorenzo Madaro, Pietro Copani;

Nel 2021 su invito del Ministero dei Beni Culturali le sue opere sono state in mostra a Sulmona presso l'Abbazia di Santo Spirito al Morrone nella mostra denominata “Il Mito Specchio del Mondo” a cura di Maristella Margozzi e Laura Salerno.

Nel 2021 alcune sue opere sono state in mostra presso i trulli di Alberobello nella mostra denominata "Segni Elementari" sotto la direzione artistica di Francesco Carofiglio.

Nel 2022 per il periodo di 11 mesi, le sue opere sono state in mostra a Roma presso il Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo, nella mostra denominata “Lo Spettacolo della Vita” a cura di Maristella Margozzi e Laura Salerno.

Pochi giorni prima della sua dipartita ha donato al Comune di Manduria due sculture in ferro collocate sul piazzale della casa comunale.

Dal 1951 alla morte, per oltre settanta anni, ha vissuto e lavorato a Manduria sua residenza d'elezione dove ha creato una importante parte della sua produzione.

Attualmente è possibile visitare una parte della sua produzione presso Casa Museo Pietro Guida a Manduria previo appuntamento telefonico al numero 377 3704 555. Sede dell'Archivio Pietro Guida Scultore.











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