venerdì 05 dicembre 2025


08/07/2025 09:38:53 - Provincia di Taranto - Attualità

Arcangelo Caressa: «Il vero bersaglio ero io. So chi è il responsabile: ora voglio vedere il colpevole dietro le sbarre»

È tornato a parlare Arcangelo Caressa, l’addestratore di Bruno, il cane eroe che era stato premiato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per aver ritrovato 9 persone disperse che è stato ucciso con un wurstel pieno di chiodi. L’uomo sostiene di sapere chi sia il colpevole del vile gesto, e aggiunge: “Non era lui il vero bersaglio, ero io”.
Il cane eroe, specializzato nel ritrovamento di cadaveri e famoso per aver salvato 9 persone disperse, è stato vittima di un gesto consapevole e premeditato.
Un gesto che però, secondo l’addestratore Arcangelo Caressa, ha senso solo se si pensa che il cane non era il reale bersaglio: “Lo amavano tutti, Bruno. Non era lui il vero bersaglio, ero io”.
Come riportato dal Messaggero, l’addestratore di Bruno è convinto di sapere chi sia il responsabile del gesto, che non era rivolto direttamente a lui.
“Nelle ultime settimane ho ricevuto diverse minacce di morte – ha detto Arcangelo Caressa, che è anche capo delle guardie zoofile e coordinatore delle ambulanze veterinarie d’urgenza – Ora voglio vedere il colpevole dietro le sbarre”.
“Non è stato un gesto casuale, vogliono che mi faccia da parte. Ma io non mi piegherò mai. Questo è un attacco vile, fatto per soldi e per vendetta – ha detto ancora l’addestratore – Le persone che ha salvato mi stanno chiamando, piangono. Non riescono a crederci. Bruno era parte della comunità. Ha fatto più bene lui di tanti uomini”.
La notizia della morte di Bruno, il cane molecolare ritrovato privo di vita all’alba del 4 luglio nel box dove dormiva, all’interno del centro specializzato di Talsano, vicino Taranto, ha portato anche la premier Girogia Meloni a commentare l’accaduto.
“Una notizia che stringe i cuore, un atto vile, codardo, inaccettabile. Grazie per tutto ciò che hai fatto, Bruno” ha scritto su X la premier, ricordando il Bloodhound da soccorso pluripremiato.
Continuano le indagini sull’accaduto, con l’ipotesi della vendetta che prende sempre più piede, dato che Bruno aveva anche partecipato a operazioni che avevano portato al sequestro di cani usati nei combattimenti illegali nel mondo della criminalità organizzata.