Fondata nel 1962, la cantina è una splendida realtà: con più di 1.500 ettari di vigneti di proprietà di circa 700 soci, esporta il vino in 80 Paesi: dal Vietnam alla Corea, dalla Cina al Giappone, dal Brasile agli Usa e alla Bolivia

La tradizione vinicola che convive armoniosamente con le tecnologie più moderne.
Nei giorni scorsi, un gruppo di studenti della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo “Casalini” (Fatima Balestra, Emma Boffoli, Rihanna Flora, Michele Trani, Nicolò Massa, Francesco Rochira, Cosimo Saracino e Giuseppe Zaccaria), guidati dal prof. Dario Alfieri e dal dirigente scolastico Antonio Libardi, ha visitato una delle realtà produttive più importanti del settore vitivinicolo pugliese: le Cantine San Marzano.
Accolti inizialmente dall’addetto al marketing e poi ricevuti dal presidente delle Cantine San Marzano Francesco Cavallo, la delegazione dell’istituto comprensivo “Casalini” ha potuto conoscere ed ammirare l’intera filiera della produzione: dalla fase del conferimento delle uve (particolarmente intensa in questo periodo di vendemmia), alla loro lavorazione, sino alla produzione e all’invecchiamento del vino.
“A San Marzano la viticoltura ha una storia millenaria, che si legge nei suoi vigneti più vecchi, ricchi di cloni pluri-secolari” è stato rimarcato. “Da questo prezioso patrimonio di vigneti ad alberello nasce un vino, che è il racconto più bello di questo territorio”.
«La cantina è stata fondata nel 1962 da 19 vignaioli di San Marzano, che sentirono l’esigenza di dare un tetto alle loro produzioni di qualità» ha ricordato il presidente Francesco Cavallo rispondendo alle tante domande degli studenti del “Casalini”. «Oggi la cantina conta 1500 ettari di vigneti di proprietà di circa 700 soci. Produce 8 mila bottiglie ogni ora che poi arrivano sulle tavole dei consumatori di circa 80 Paesi diversi».
Tradizione, scienza e creatività vanno a braccetto nelle Cantine San Marzano. Massimo rispetto per la tradizione, che ha radici antiche e che rivive oggi nelle mani dei soci viticultori, ma anche apertura all’innovazione nel settore enologico.
Un altro principio cardine di questa cantina è l’applicazione di tecniche biologiche e naturali, sia in campagna, nella fase della coltivazione, sia nella fase di produzione.
Con gli studenti, il presidente Cavallo si è soffermato sui riflessi dei cambiamenti climatici, che condizionano le produzioni agricole.
«Ecco perché è fondamentale preservare l’ambiente».
Quest’esperienza ha dunque lasciato negli studenti una nuova consapevolezza sull’importanza della tecnologia applicata al territorio e alle produzioni locali. Un piccolo passo per una scolaresca, un grande passo verso un’educazione che guarda al futuro senza dimenticare le radici.





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