In campo, non solo ragazzi normodotati, ma anche ragazzi con disabilità, storie difficili, percorsi diversi. Uniti da un pallone che rotola senza giudicare. Non contava chi segnava, ma chi tendeva la mano

Al quartiere Tamburi di Taranto, dove troppo spesso il rumore dell’indifferenza copre le voci dei più fragili, ha vinto la speranza. Una semplice partita di calcio, organizzata dai ragazzi stessi, ha trasformato una normale mattinata in un momento di vera inclusione e comunità.

In campo, non solo ragazzi normodotati, ma anche ragazzi con disabilità, storie difficili, percorsi diversi. Uniti da un pallone che rotola senza giudicare. Non contava chi segnava, ma chi tendeva la mano, chi aspettava il compagno in difficoltà, chi applaudiva anche un passaggio sbagliato.

Lì, su quel campo un po’ polveroso ma pieno di vita, si è riscoperto il senso più puro dello sport: nessuno resta indietro, nessuno è solo. L’associazione Posso Sempre Volare - Autismo Non Solo Limiti, con il suo impegno costante, ha dato corpo a un sogno semplice ma potente, si creano idee dove ogni ragazzo può sentirsi accolto, visto, valorizzato.

Tra sorrisi, abbracci e tanta emozione, ai Tamburi è nato qualcosa che va oltre il calcio: una rete di relazioni vere, un seme di cambiamento che, se coltivato, potrà far volare tutti. Anche chi, fino a ieri, credeva di non averne le ali.

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