venerdě 26 aprile 2024

17/02/2011 07:39:42 - Sava - Politica

Un passo in avanti e quattro passi indietro?

 
«Depuratore consortile di Manduria e Sava: un passo in avanti e il rischio di quattro passi indietro?».
E’ l’amara considerazione del circolo di Sava del Sel.
«Dopo la decisione della Regione Puglia di concedere il parere favorevole alla realizzazione del depuratore consortile che dovrebbe servire il Comune di Sava, di Manduria e le marine di San Pietro in Bevagna e Torre Colimena, ricomincia il ballo delle ipocrisie, infingimenti e strumentalizzazioni» sostiene il Sel di Sava. «La situazione di emergenza ambientale e sanitaria di tutta questa zona (territoriale ed urbana) esiste già oggi e si trascina ormai da molti anni. Non a caso l’Unione Europea ha già stabilito che se i Comuni di Sava e di Manduria non adeguano alle norme esistenti lo scarico delle loro acque reflue saranno soggetti a provvedimenti penali. Ci sembra poi strano che sindaci della zona, personaggi politici di turno, ambientalisti specialisti, sempre e comunque del “No” non abbiano elevato con forza il loro grido di dolore e mobilitato le masse e le popolazioni sulla situazione esistente e lo facciano ogni qualvolta si cerca, come adesso, di fare un passo avanti verso la soluzione dei problema».
Dopo la “stoccata”, ecco l’apertura.
«Riteniamo anche noi che il progetto del depuratore che si dovrebbe realizzare, pur rispondendo alle norme ambientali e sanitarie nazionali ed europee, non soddisfa al massimo le esigenze del territorio e delle popolazioni considerando le nuove tecnologie a disposizione. Oggi si può fare certamente di più rispetto ad un depuratore che filtra le acque reflue a Tabella 1/2, non utilizzabili per uso irriguo e che quindi scarica a mare tramite la condotta sottomarina: d’altronde stiamo parlando di un depuratore progettato circa dieci anni fa.
Ci chiediamo se si ha la consapevolezza fino in fondo che continuare a dire solo no e a fare ricorsi di carattere burocratico e procedurale, il solo obiettivo che si raggiunge è quello di perdere ancora una volta il finanziamento previsto. Proponiamo, facendo appello al senso di responsabilità di tutti, di fermare questo ballo di ipocrisie, di adoperarci a non rischiare di fare “quattro passi indietro”, ma semmai, dopo aver acquisito e preso atto dell’avvio della gara di appalto del depuratore e salvaguardato attraverso tutto questo il finanziamento previsto, di chiedere un incontro con la Regione Puglia e l’Acquedotto Pugliese per lavorare su una variante al progetto che riesca a raggiungere la Tabella 4 e quindi avere la possibilità di utilizzare l'acqua reflua ad usi irrigui. Di fatto riuscire a fare finalmente un passo in avanti».
Ma il problema è proprio questo: se la Regione e l’Acquedotto non intendono sentire ragioni ora di adeguare il progetto, neppure davanti a delibere all’unanimità votate dai Consigli Comunali di Manduria, Sava, Maruggio e dall’Unione dei Comuni, ascolterebbe in un secondo momento la popolazione, quando cioè i lavori sarebbero già partiti? Non potrebbe essere ipocrisia anche questa?








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