venerdì 19 aprile 2024

22/11/2012 11:44:12 - Avetrana - Cultura

Domenica presenterà “Nanzi allu Fucaliri

 
L’autrice di Avetrana Nadina Foggetti, domenica 25 Novembre 2012, alle ore  20.00, presso la Sala Pinocchio all’interno del Quartiere Fieristico della ‘Città del libro’ a Campi Salentina, prenderà parte al reading curato da Besa editrice e dai Presidi del Libro “Inni del Tempo Presente. Reading del qui e dell'ora”, con il suo libro ‘Nanzi allu Fucaliri’. Interverranno Daniela Liviello, Irene Leo, Piera Spedicato, Rosanna Carlino, Rosemily Paticchio, Wilma Vedruccio, Elio Coriano, Elio Ria, Francesco Aprile, Francesco Pasca, Gianluca Conte, Giovanni Santese, Marcello Buttazzo, Stefano Cristante, Vito Antonio Conte. Modera Stefano Donno.
Nanzi allu Fucaliri è un “libro-emozione” che viaggia sulle ali del ricordo è il romanzo di esordio di Nadina Foggetti che sembra quasi invogliare, con il suo “libro di fuoco”, a ritrovare quell’agire umano fatto di rapporti veri, di un volersi bene non stucchevole e dovuto, ma sincero e leale. (G. Conte– http://glucaconte.blogspot.it).
Nanzi allu fucaliri è un racconto nel racconto. È una trama che lega le file di una raccolta di versi vernacolari con le quali una nonna narra la storia dei suoi tempi, nella lingua dei suoi tempi, alla nipotina che vive da sempre a Milano. Tutto inizia con un corto circuito che taglia fuori la ragazzina dal suo mondo virtuale e la paralizza nel buio della sua casa, all’ultimo piano di un grattacielo grigio di Milano durante le vacanze natalizie. Grazie al buio, per la ragazzina inizia uno strano percorso a ritroso che la conduce a conoscere le tradizioni e la lingua dei suoi nonni. Nonna Cia compie per lei il “miracolo della luce”, accendendo un lanternino in modo rudimentale con cui la porta in soffitta e la aiuta a scoprire un mondo per lei sconosciuto.3
“Mi portò in soffitta. Il lanternino illuminava i nostri passi verso un mondo lontano che, grazie al buio, mi si schiudeva davanti. Salimmo i gradini della scaletta a chiocciola che portavano alla mansarda in cui mia madre metteva le cose che non utilizzavamo più, la roba vecchia, diceva lei! La nonna cominciò a mostrarmi tutte le sue cose, diventate scomode e fuori moda per una casa della “bit generation” e deposte come armi che hanno permesso la vittoria di una battaglia e sono state nascoste per viver meglio la pace!”








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