mercoledì 01 maggio 2024

30/04/2008 18:25:09 - Manduria - Attualità

L’intervento di Angelo Riccardi, presidente Anffas di Puglia e Basilicata

«Abbiamo ricevuto dagli organi di informazione la drammatica notizia dell’omicidio di un anziano, Antonio Stano, residente a Manduria.

L’uomo, che soffriva di disturbi psichici, ha vissuto in stato solitudine e di abbandono ed è morto nella sua casa a causa di gravi episodi di violenza e maltrattamenti, compiuti ripetutamente per molti mesi, forse anni, da una banda di malviventi minorenni.

E’ questo l’ennesimo segnale che mette in evidenza il progressivo imbarbarimento delle condizioni esistenziali vissute da alcune persone fragili, anziani, disabili o indifesi, nelle nostre realtà sociali.

Se si tiene conto che i principi su cui si fonda il sistema di welfare socio-assistenziale e socio sanitario sono prioritariamente:

1. la protezione e la tutela delle persone fragili;

2. l’offerta di Servizi e di sostegni territoriali finalizzati a predisporre le condizioni di benessere per la migliore qualità di vita possibile; 

allora, dobbiamo interrogarci su quanto siano fallimentari i risultati raggiunti.

Il tragico assassinio di Manduria mette in luce con evidenza soprattutto il fallimento complessivo delle Istituzioni educative, formative, sociali, assistenziali e sanitarie, che non sono state in grado di costruire una indispensabile rete di prevenzione e di protezione delle fasce più bisognose di attenzione, di cura e di presa in carico.

Evidenzia, inoltre, quanto poco venga investito sulla promozione dei valori della solidarietà e del rispetto intergenerazionale, quale garanzia di crescita e di sviluppo civile dei nostri territori.

Questa morte è stata determinata dall’indifferenza e dall’assenza di umanità nei Servizi, nelle Istituzioni e in una comunità che probabilmente sapeva ma non è intervenuta!

Come più grande Associazione di Persone con Disabilità e dei loro Familiari, sia a livello regionale che nazionale, registriamo troppo spesso episodi di maltrattamenti e violenze indirizzate ad anziani e a persone con disabilità indifese, spesso ospiti di Istituti e/o Strutture Residenziali.

In questo caso la violenza è stata perpetrata nella propria casa. Crediamo fermamente che ogni persona anziana o con disabilità vorrebbe vivere dignitosamente nella propria abitazione, magari con il supporto ed il sostegno di amici, di parenti, di operatori domiciliari in relazione ai propri bisogni di autosufficienza, ricevendo collaborazione, protezione ed assistenza per la garanzia del diritto a poter vivere in condizioni di benessere sociale, relazionale e sanitario.

Come associazione Anffas, in sede di Tavolo Regionale per le Disabilità, abbiamo manifestato contrarietà alle soluzioni di “residenzialità per posto letto”, ritenendole rispondenti più agli interessi di imprese economiche e politiche che agli effettivi bisogni delle persone con disabilità.

Richiediamo soluzioni che rispettino i diritti ad una vita dignitosa per tutti, vissuta con la scelta di vedere conservata la propria volontà sul “dove vivere e con chi vivere”, e di ricevere i necessari sostegni sociali, educativi, assistenziali e sanitari secondo un adeguato “progetto di vita” personalizzato, compito fondamentale delle Istituzioni del territorio.

Questo grave episodio ci sollecita urgentemente a ricostruire, con le altre associazioni del Terzo Settore e con le Istituzioni socio assistenziali, educative e sanitarie, un “nuovo Welfare territoriale” per la dignità delle persone fragili: in particolare persone con disabilità e anziani.

 

Il presidente Anffas Puglia e Basilicata

Angelo Riccardi

 









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