mercoledì 24 aprile 2024

13/07/2019 18:19:43 - Manduria - Attualità

«Tutto questo solo per assecondare un punto politico, privo di fondamento tecnico e legislativo, e non tornare alla soluzione del 2012 proposta da me e approvata dalla giunta Vendola, che risulta ancora oggi la più congrua, quadrata e compatibile con l’ambiente»

 

“Lo scarico a Torre Colimena del nuovo depuratore Sava-Manduria è un errore tecnico, oltre che un clamoroso spreco di denaro. E questo me l’hanno insegnato negli anni i valorosissimi tecnici di AQP e gli altrettanto valorosi dirigenti e funzionari della sezione tutela delle acque della regione”.

Lo dichiara il presidente della commissione regionale Bilancio, Fabiano Amati, intervenendo sul nuovo fronte di protesta apertosi contro la soluzione progettuale di individuare Torre Colimena come recapito finale del nuovo depuratore di Sava-Manduria.

“Sette anni persi – prosegue - lasciando quel territorio a galleggiare sui liquami destinati al mare senza trattamento, per escogitare una soluzione fatta di sovra costi e manipolando le parole, al punto che le trincee drenanti vengono chiamate ‘buffer ecologici’ e il recapito finale ‘scarico d’emergenza’ o ‘troppo pieno’, pur non avendo nulla di diverso rispetto ai numerosi recapiti finali di tutte le località marine della regione e, in particolare, di quelle ove accanto al recapito insistono resort di successo che danno numeri di potenza al turismo pugliese”.

“Non ha alcun senso, se non per l’interesse della magistratura contabile, la previsione – aggiunge - di un tortuoso e lungo percorso di scavi e tubazioni per portare a un bacino artificiale con ben altra missione (Torre Colimena) le acque depurate, adducendo l’utilizzo in agricoltura, protezione civile e igiene nei comuni (pulizia strade), come se questi usi - e quindi la sempre auspicabile riduzione di apporti al mare - non si potessero raggiungere con tutte le altre soluzioni idrauliche contemplate dall’ordinamento e dalle regole delle costruzioni idrauliche. E tutto questo solo per assecondare un punto politico, privo di fondamento tecnico e legislativo, e non tornare – conclude - alla soluzione del 2012 proposta da me e approvata dalla giunta Vendola, che risulta ancora oggi la più congrua, quadrata e compatibile con l’ambiente, e che si presenta come l’unica autorizzata e dotata di tutti i pareri favorevoli”.









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