venerdì 03 maggio 2024

28/01/2010 12:29:50 - Avetrana - Cultura

Frà Bonaventura Sicara: una personalità da scoprire

Varcare idealmente la linea del tempo per consentire agli spiriti più illustri della storia di Avetrana di interagire con le nuove generazioni, potendo contare sulla complicità della scuola nel suo singolare ruolo di mediazione tra il presente ed il futuro.
Questo, in sintesi, l’incipit solenne del sindaco De Marco all’apertura dei lavori sul convegno tenutosi domenica scorsa presso l’elegante sede dell’aula assembleare della Banca di Credito Cooperativo del centro al confine della provincia tarantina, sita in via Roma 109. Banca che, per un’altra sera, ha rinunciato alla sua naturale missione, per investire non in denaro, ma in cultura e nella sua forma più alta, in un salone tirato al lucido per l’occasione per ospitare appunto forse il più eminente dei suoi concittadini.
Titolo del convegno “Bonaventura Sicara, letterato e filosofo avetranese”; relatori, Giovangualberto Carducci, consigliere centrale della Società di Storia Patria per la Puglia, Pietro Scarciglia, studioso di Storia Avetranese, padre Luigi De Santis, direttore della rivista “Miscellanea Francescana Salentina” e socio ordinario della Società di Storia Patria per la Puglia, moderatore e Organizzatore Biagio Saracino. I saluti iniziali e conclusivi sono stati affidati al sindaco del comune, avv. De Marco, al consigliere provinciale Bartolomeo Punzi, e al dott. Michele Pignatelli, presidente della BCC di
Avetrana.
Ha introdotto i lavori il moderatore, il quale ha spiegato alla platea, peraltro numerosa e affascinata dai sottili ragionamenti e dalle esaustive disamine degli ospiti (questo a dispetto della giornata di festa), la scelta di recuperare la tradizione culturale del comune al solo scopo di regalare ai cittadini di Avetrana l’orgoglio del vanto di profonde radici culturali, scavando nel passato per dare un volto nuovo al paese. Ha completato il pensiero del moderatore il sindaco, già impegnato, insieme alla sua giunta nel recupero del centro storico, bisognoso di un restyling nella toponomastica ".... che non tiene conto dei personaggi nati in questa realtà cittadina, irrispettosa nei riferimenti dei luoghi di cotanti nobili natali, assenti nel patrimonio culturale della collettività, altrimenti abituato a confrontarsi con vie i cui nomi sono quelli delle cose e non delle persone....”
«Parlare di Bonaventura Sicara, sconosciuto ai più, vuol dire» ha continuato il sindaco, «riportare nei ranghi ideali la cultura di un paese che ha perduto la sua identità, opponendo di continuo un atteggiamento demolitivo e lapidario, piagnone, di ripiegamento  fin troppo fatalista e tipicamente del sud, ad una cultura che ci vorrebbe più costruttivi finanche nel prenderci cura dei nostri avi, per comunicarli con maggiore enfasi a chi decide di venire nei nostri centri, anche se piccoli».
La parola è passata poi al prof. Carducci, che, intervenendo nel dibattito, ha consigliato al primo cittadino di legare la nuova toponomastica alla numerazione civica perché diventi parte integrante del vissuto civico di ogni cittadino, altrimenti destinata al dimenticatoio perpetuo. E’ già accaduto in altri paesi o città che la seppur legittima volontà di ricordare chi non c'è più, specie se grande, si è scontrata con il limite dell’intitolazione di luoghi e vie disabitate e dunque poco funzionali alla necessità di educare, rinvigorendola, la memoria collettiva.
L’esegesi storica del relatore procede a favore  dei contenuti di Miscellanea Franciscana Salentina, vera e propria opera enciclopedica in 23 annate, punto di riferimento per gli studiosi della vita francescana, sunto di bibliografie di studiosi francescani soprattutto
all’indomani della riforma teologica salentina, di cui l’ordine del nostro patrono è notoriamente ricco e di cui un esempio è stato appunto padre Luigi, impegnato nella divulgazione della figura di Frà Bonaventura Sicara.
E’ spettato al noto studioso avetranese Pietro Scarciglia il compito di illustrare il background storico, economico e sociale in cui si inserisce la vicenda umana ed
intellettuale del frate avetranese vissuto tra il 1750, anno della sua nascita, ed il 1850, anno della sua morte. In un periodo, insomma, in cui in Europa si riassestano i poteri dopo la Rivoluzione Francese, il Congresso di Vienna, ed i primi moti rivoluzionari, preludio del Risorgimento Italiano e di nuove idee, perfettamente sintetizzate nel più moderno dei suoi studiosi, appartenente alla corrente dell'Illuminismo Teologico. Padre Sicara seppe nelle sue opere profondere lo spirito del suo tempo, innestando le sue conoscenze teologiche e filosofiche, nella politica di rinnovamento del re di Napoli, conscio delle enormi e pericolose differenze di classe.
Ha concluso i lavori del convegno Padre Luigi De Santis, direttore della Rivista Miscellanea Franciscana, la cui formazione forse estranea al linguaggio tecnologico del computer mal si concilia con la finezza ed il nitore espressivo di una formazione filosofica, humus ideale per affrontare studi storici di tale rilevanza.
Egli ha offerto alla platea incantata dalla dialettica dei relatori, la biografia del Frate Sicara, presente nello spirito e quasi in carne ed ossa nella puntuale disamina di padre De Santis, supportata da contributi audiovisivi d'epoca di atti di nascita, opere del frate illuminista teologo, atti catastali, piantine antiche, grafici, documenti papali, reali, che hanno contribuito a descrivere la vita di 1033 anime di Avetrana, di cui il 67% braccianti dal reddito calcolato con i moderni efficienti di 171 euro mensili contro i 3000 dei nobili, tra il '700 e l'800 al tempo del frate teologo.
I lavori si sono chiusi con l’impegno di continuare in questo percorso di recupero del passato, i cui resoconti saranno oggetto di prossimi incontri.

Mimmo Palummieri
 








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