martedì 16 aprile 2024

01/03/2020 11:46:10 - Manduria - Attualità

Il resoconto dell’incontro elaborato da una studentessa della classe terza della scuola secondaria di primo grado: «La droga illude, ti fa credere di essere superiore, di essere al centro del mondo, di essere il migliore…In realtà ti distrugge»

La droga è un argomento molto discusso, che però a molti giovani sembra non interessare. Io credo sia invece molto importante conoscere tutti i rischi che comporta l’assunzione di droghe.

Abbiamo avuto il piacere di avere due ospiti, i quali, accompagnati dalla dott.ssa Assunta Rossano, hanno fornito la loro testimonianza. Loro hanno quasi completato il percorso di riabilitazione presso la comunità Airone di Manduria.

Non conosciamo i loro veri nomi e quindi, per rispettare la loro privacy, abbiamo deciso di utilizzare due nomi di fantasia: Luca e Antonio.

Ognuno di loro ci ha raccontato la propria esperienza con le sostanze stupefacenti.

Abbiamo scoperto che spesso le persone iniziano a fare uso di droghe dopo eventi traumatici o problemi di famiglia.

Le prime sostanze di cui si fa uso può essere l’eroina, come è successo a Luca, oppure la cocaina, come nel  caso di Antonio.

Luca, prima di fare uso di droga, era un sottoufficiale dell’Esercito. Proprio durante una missione, è rimasto coinvolto in un attentato in cui hanno perso la vita alcuni suoi commilitoni. Un evento drammatico che ha pensato di superare facendo uso di sostanze stupefacenti. Antonio, invece, ha iniziato a farne uso dopo la morte di suo padre: per lui costituiva la guida della propria vita e, quindi, si è sentito improvvisamente solo.

Le maggiori cause quindi sono l’incapacità di chiedere aiuto e la mancanza di basi solide.

Abbiamo rivolto una domanda importante: per i ragazzi, è facile trovare gli spacciatori? La risposta purtroppo non è stata quella che speravamo.

«Si, gli spacciatori si trovano facilmente: si riconoscono dagli atteggiamenti. Le zone dove spacciano sono spesso zone emarginate».

Luca e Antonio ci hanno poi parlato del rapporto con le sostanze.

Luca ci ha detto che si ritiene fortunato poiché è entrato nel giro quando aveva già basi culturali e sociali solide ed erroneamente ha creduto che di poter uscire dal tunnel senza difficoltà. Antonio ci ha risposto che la tossicodipendenza è un rischio che in tanti corrono e che una volta che si diventa schiavi della droga, il meccanismo non risparmia nessuno.

La droga è una sostanza che rende dipendenti e per questo motivo porta a far spendere anche 1000 euro a settimana.

«La droga illude, ti fa credere di essere superiore, di essere al centro del mondo, di essere il migliore…» ci ha detto Antonio.

«I tossicodipendenti sono spesso imbroglioni: cercano in tutti i modi di provocare la compassione degli altri per ottenere ciò che vogliono; ma in realtà loro non vogliono essere aiutati. Il vero aiuto può arrivate solo da persone e strutture specializzate».

«sono stato arrestato, sono stato poco tempo vicino a mia madre prima di perderla» ci ha detto Antonio. «Il cambiamento è arrivato quando ho iniziato a odiarmi: ho pensato al suicidio. Mia madre non l’ho più potuta vedere prima che morisse. Ma devo veramente ringraziare la comunità…».

Queste parole di Antonio mi hanno colpito.

Anche Luca è stato in carcere prima di andare in comunità e ci ha detto che anche in carcere, in alcuni casi, arrivano le sostanze.

Il primo approccio con la comunità non è mai positivo: il tossicodipendente non vuole curarsi.

Antonio spera che la comunità lo faccia tornare come prima e dicendo questo si commuove.

Non si può mai essere sicuri di essere usciti dal tunnel, ma l’importante è non dimenticare. Magari il domani è incerto, ma la comunità allena proprio per non ricadere nel meccanismo. Attraverso terapie di gruppo ti insegna a dire no autonomamente. Si sofferma sugli errori in modo che non vengano più rifatti.

La dott. Assunta Rossano, che ha accompagnato Luca e Antonio il questo percorso di riabilitazione, ci ha poi detto una cosa molto importante: bisogna sempre dire tutto ai genitori, loro non ti tradiranno mai, bisogna chiedere aiuto.

Dopo aver completato il percorso nella comunità, capita che questi ragazzi vengano emarginati. In tanti sono pronti a puntare il dito, ormai si è etichettati… Ma se una persona è determinata, riesce comunque a raggiungere il proprio obbiettivo, come Luca che ha un lavoro.

La nostra ultima domanda è veramente molto seria.

«Saresti favorevole a rendere legali le droghe leggere?».

Su questo argomento Luca e Antonio hanno due pareri diversi. Luca ci dice che comunque possono creare dipendenza, quindi lui non è d’accordo. Mentre Antonio è favorevole perché crede che possa diminuire lo spaccio e tutti i reati che si compiono per reperire i soldi necessari ad acquistare la droga.

 

Maria Moscogiuri

Classe Terza

Scuola secondaria di primo grado

"Francesco Prudenzano"

Manduria









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