venerdì 29 marzo 2024

17/03/2022 09:07:43 - Manduria - Attualità

Si propone di «“allontanare” i reflui depurati dal nuovo depuratore, attraverso la condotta esistente che collega il fiume Chidro alle Vasche di Bagnolo»

Depuratore, la minoranza, compatta, passa al contrattacco. I 12 consiglieri comunali hanno depositato una proposta di “modifica parziale, temporanea ed emergenziale del sistema di scarico del realizzando impianto di depurazione consortile di Sava e Manduria”. Ben 12 le firme apposte (il primo firmatario è Agostino Capogrosso), al documento, che dovrà dunque essere sottoposto all’attenzione del consesso nella prossima seduta.

Con questo atto, la minoranza propone di «“allontanare” i reflui depurati dal nuovo depuratore, attraverso la condotta esistente che collega il fiume Chidro alle Vasche di Bagnolo. Verrebbe così soddisfatto anche il principio di “economia circolare”, poiché l’acqua proveniente dal depuratore, non sarebbe più “dispersa” attraverso le trincee drenanti, ma riutilizzata nei terreni di proprietà comunale (Masseria di Bagnolo, c.a. 90 Ha) per la piantumazione del verde che l’Amministrazione Comunale intenderà effettuare».

Come si comporterà l’Amministrazione? Sinora non ha prodotto atti concreti per cercare di ottenere un miglioramento del sistema di scarico dell’impianto. Voterà a favore del documento della minoranza?

Ecco il contenuto.

«Proposta di deliberazione di Consiglio Comunale

Oggetto: “Progetto di modifica parziale, temporanea ed emergenziale del sistema di scarico del realizzando impianto di depurazione consortile di Sava e Manduria”.

Procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (ID VIA 703). Proponente: Acquedotto Pugliese SpA

 

PREMESSO

che con i POR 2014-2020, la Regione Puglia è da tempo impegnata nell'attivazione di tutte le iniziative, sia regolamentari che infrastrutturali, finalizzate al perseguimento delle pratiche irrigue per il riuso in agricoltura delle acque reflue provenienti dai depuratori civili e gestiti dal Soggetto Gestore del Servizio Idrico Integrato - Acquedotto Pugliese S.p.A. Ciò viene effettuato tramite l'attuazione delle misure del Piano di Tutela delle Acque (PTA), finalizzate a garantire il raggiungimento o mantenimento degli obiettivi di qualità̀ per i corpi idrici e per la tutela qualitativa e quantitativa degli stessi, nonché attraverso le azioni già̀ intraprese con la precedente programmazione comunitaria 2007/2013 di cui alla D.G.R. 1774/2011 nell'ambito del PO FESR 2007/2013 - Azione 2.1.2, in attuazione del Regolamento Regionale n. 8 del 18/4/2012 recante "Norme e misure per il riutilizzo delle acque reflue depurate”.

Ciò premesso, il progetto in esame consistente nello scarico parziale ed emergenziale del depuratore a servizio dell’agglomerato di Sava-Manduria (codice agglomerato 1607301201) è una modifica dell’originario progetto dell’impianto di depurazione, collettori di adduzione e scarico e relativi scarichi a servizio degli abitati di Sava, Manduria e delle marine di Manduria, sito in agro di Manduria, località Masseria della Marina.

Tale progetto prevedeva, in una prima stesura, che i reflui prodotti dai due comuni insieme a quelli derivanti dalla fascia costiera di Manduria (cosiddette “Marine”), fossero trattati in un nuovo depuratore consortile ubicato in località Urmo Belsito (in agro di Manduria) per poi essere scaricati a mare, a mezzo di una condotta sottomarina.

Le opere in questione, sottoposte ad autorizzazione ambientale, venivano assentite con Determina Dirigenziale n. 232 del 26 maggio 2009 con cui il Dirigente dell’Ufficio programmazione V.I.A. e politiche energetiche, esprimeva parere favorevole di compatibilità ambientale.

Allo stato attuale sono in corso di realizzazione i lavori relativi al collettamento ed alla depurazione relativi ai due comuni di Sava e Manduria, mentre i lavori relativi alle opere di scarico sono sospesi in attesa di una compiuta definizione.

Ad esito della consultazione pubblica sia a livello politico che tecnico/amministrativo, con la DGR 1150/2017 (BURP n. 89 del 25/07/2017) è stata disposta “la modifica del recapito finale dell'impianto di depurazione consortile a servizio dell'agglomerato Sava - Manduria, già indicato nella deliberazione di Giunta regionale n. 1085 del 23 giugno 2009 e nel vigente Piano di Tutela delle Acque, nel senso che esso deve intendersi modificato da “mare, mediante condotta sottomarina” a “suolo (trincee disperdenti/in solco naturale sfociante in battigia) + riuso”.

Il proponente AQP S.p.A. ha, quindi, prodotto una nuova soluzione progettuale di scarico che prevede il superamento dello scarico in mare, attraverso un sistema integrato di riutilizzo agricolo ed ambientale dei reflui trattati secondo quanto disposto dal DM. 185/2003 e dalla DGR 1150/2017. Detta progettualità è confluita nell’ambito del procedimento autorizzativo unico regionale (ID VIA 412)”Progetto di fattibilità tecnica ed economica per il riutilizzo dei reflui trattati dal nuovo depuratore consortile di Sava e Manduria (TA) e relativi scarichi complementari”. Con nota dirigenziale congiunta del 06/08/2021 da parte del Dipartimento Ambiente, Paesaggio e qualità urbana e del dipartimento Bilancio, Affari Generali ed Infrastrutture della Regione Puglia, in ragione del grave pregiudizio igienico sanitario relativo all’agglomerato in questione, della necessità di operare per stralcio funzionale di intervento e con più soggetti attuatori e misure di finanziamento, della necessità di superare la procedura di infrazione comunitaria 2017/2181, di dare avvio all’esercizio del depuratore già in buona parte realizzato, che servirà in una prima fase i centri urbani di Manduria e Sava (quest’ultima ad oggi sprovvista di trattamento depurativo), veniva richiesta al soggetto attuatore AQP spa una modifica parziale e temporanea del complessivo sistema di scarico che contemplasse il solo scarico su suolo dell’acqua depurata, fino alla concorrenza di 5.000 m3 /d di acqua trattata.

Descrizione dell’intervento

Il progetto in questione, pubblicato dalla Regione Puglia con codice ID VIA 703 del 16.11.2021, preso atto delle su citate DGR 1150/2017 e nota dirigenziale del 06/08/2021, è relativo alla modifica parziale e temporanea dello scarico del depuratore consortile ubicato in località Urmo Belsito (in agro di Manduria) e contempla le seguenti opere:

• opere di adduzione (condotta DN500) al sito di scarico delle acque trattate in località Masseria della Marina (“buffer ecologico”), in territorio comunale di Manduria (condotta di scarico in pressione in materiale plastico, lunga circa 3.5 km dal nuovo depuratore al sito delle trincee drenanti, con predisposizione per una futura interconnessione delle vasche di accumulo delle acque depurate a servizio del riuso della risorsa idrica – non oggetto dell’intervento in esame);

• le trincee di scarico al suolo (bacini di filtrazione), localizzate nell’area del “buffer ecologico” occupando complessivamente una superficie di circa 12.000 m2 (batteria di 12 trincee drenanti, ciascuna di 52,5x14,5 m e con un battente utile medio di circa 2,0 m, alimentate a coppia da un manufatto ripartitore in c.a. in cui confluisce la condotta di scarico; il dimensionamento della batteria, fatto sulla base delle indagini geologiche effettuate dal Proponente, risulta tale da drenare valori puntuali di carico idraulico compresi tra 8,2 e 4,1 volte la portata di dimensionamento del depuratore; la quota di fondo scavo si attesta a livelli variabili tra 3,5 e 4,2 m dal piano campagna e al termine dello scavo il fondo delle trincee verrà riempito con uno spessore di circa 20 cm di materiale a pezzatura controllata per permettere l'intrappolamento e rimozione di eventuali sedimenti depositati sul fondo);

• le opere di completamento, accessorie e di sistemazione delle aree oggetto di intervento: opere di sistemazione dell’area dello scarico, consistenti in piantumazione con alberature e arbusti tipici della macchia mediterranea locale, in maniera tale da migliorare la continuità ecosistemica dell’area; opere di recinzione con staccionate di protezione delle aree; opere di modellamento del terreno.

Nella determinazione del fabbisogno depurativo si è fatto riferimento al PTA Puglia che individua a seconda di diverse classi demografiche il fabbisogno idro-potabile in funzione di diverse classi demografiche, partendo dall’assunto che a comunità di dimensioni diverse competano consumi idrici diversi.

Ai due centri di Sava e Manduria competono rispettivamente dotazioni idriche di 150 e 160 l/AE/d, per complessivi 47.235 AE. Ad oggi, l’abitato di Sava ha una copertura della rete fognaria pari a circa l'82%, mentre l’abitato di Manduria ha una copertura del servizio pari al 65% circa. Si prevede che l'incremento della copertura del servizio fognario, con il completamento dell’infrastrutturazione, per i due abitati di Sava e Manduria permetterà di raggiungere rispettivamente l'87% e l'83% al 2032. Pertanto, con un coefficiente di ritorno in fogna dell'80%, le portate fognarie effettivamente generate saranno pari a 4.988 m3/d.

Il refluo trattato deve essere conforme alla DGR 1150/2017 e occorre che sia rispettato quanto previsto per legge a seconda della destinazione degli scarichi:

• Tab. 4 del D.lgs. 152/06 e smi, relativamente allo scarico su suolo, quando le acque licenziate dal depuratore non troveranno richiesta di riutilizzo;

• D.M. 185/03 in combinato con il R.R. n. 8 del 18 aprile 2012 "Norme e misure per il riutilizzo delle acque reflue depurate D. Lgs. 152/2006, art. 99, comma 2. Legge Regione Puglia n. 27 del 21/2008, art.1, comma 1, lettera b)", in caso di riutilizzo delle acque trattate per gli scopi consentiti.

Considerato

Che l’impianto di depurazione consortile in progetto si pone a servizio di uno schema fognario e depurativo connesso alla previsione del Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.) di trattare e depurare congiuntamente i reflui urbani afferenti ai due centri abitati di Sava, Manduria e relativi territori costieri (cosiddette “Marine”).

Che fino a quando la fascia costiera non verrà servita da rete fognaria (previsione 2036!), il depuratore tratterà i reflui provenienti dai soli centri urbani di Sava e Manduria e che, allo stato attuale, quindi, perverranno ad esso i soli reflui derivanti da questi due centri urbani.

Che nell’area adiacente a quella occupata dalle trincee, il progetto originario e complessivo prevede la realizzazione di un “Parco dell’Acqua”, con la formazione di un sistema di naturalità costituito da una wetland e da un’area boscata, oltre che da un bacino di accumulo.

Che nel "Bilancio Idrico Irriguo" definito dal P.O. FESR 2007-2013 – Linea di Intervento 2.1 Azione 2.1.4, Convenzione n. 016442 del 18.11.2014 con Regione Puglia e AdBP che definisce i distretti irrigui ed opere afferenti al servizio irriguo, tra le reti di irrigazione Salento, risulta evidenziata la condotta che porta dal CHIDRO alla vasca di Bagnolo (All.to cartografico Consorzio di Bonifica Arneo - ARIF Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali).

Che CIA Puglia chiede che siano potenziati gli impianti di depurazione per l’uso irriguo delle acque di recupero e il finanziamento di infrastrutture già esistenti e non utilizzati.

Che da un punto di vista urbanistico l’area interessata dagli interventi previsti è tipizzata, ai sensi del PRG vigente, in “Zona Agricola E”, confermato dall’uso del suolo che appare a seminativo semplice e che ai sensi del PUG adottato, ricade nei Contesti Rurali della Zona Costiera “E2” e nei Contesti Multifunzionali ad indirizzo Agrituristico – Masserie (Pertinenze agricole delle Masserie da Valorizzare ad indirizzo agrituristico); occorre, dunque, che il Proponente acquisisca dal Comune di Manduria il certificato di conformità urbanistica, ovvero la Variante Urbanistica semplificata (ai sensi della L.R. 56/80 ed s.m.i.), insieme all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e/o convenzione per il trasferimento di aree demaniali dal Comune di Manduria alla Regione Puglia.

Che per quanto riguarda le interferenze delle opere dell’intervento in esame con Aree Naturali Protette, la condotta di adduzione dello scarico dal nuovo depuratore consortile Sava-Manduria (sito in località Urmo Belsito), posata in corrispondenza della sede stradale della S.P. 141, interferisce in sotterraneo per circa 1.450 m con la mappatura della  “Riserva naturale Regionale Orientata del Tarantino Orientale”, nella sua parte a sud. Occorre, quindi, il parere dell’Ente Parco.

Considerato inoltre

che in data 06/08/2021, preso atto della posizione non favorevole espressa in maniera unanime da parte di tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale e dalle associazioni ambientaliste del territorio, veniva formulato parere NEGATIVO da parte di questa amministrazione sul "Progetto di fattibilità tecnica ed economica per il riutilizzo dei reflui trattati dal nuovo depuratore consortile di Sava e Manduria (TA) e relativi scarichi complementari" (ID VIA 412). Il parere, inviato in Regione Puglia con prot. n. 36628/2021 e comprensivo di un contributo tecnico (parere urbanistico) e di un contributo derivante dai lavori svolti in Commissione Ecologia, entrambi NON FAVOREVOLI, riportava le seguenti osservazioni, ancora valide:

• l’area del Buffer ecologico, ovvero "la porzione della particella 40 è caratterizzata dal vincolo di “area di rispetto dei boschi” e l’art. 63 delle NTA del PPTR che reca le “misure di salvaguardia e di utilizzazione per l’area di rispetto dei boschi” considera non ammissibile “la realizzazione e ampliamento di impianti per la depurazione delle acque reflue, per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti”.

• il progetto non è previsto dagli strumenti urbanistici vigenti e adottati e la sua approvazione anche nell’ambito del procedimento PAUR determina una variante urbanistica, ovvero, è necessario che l'eventuale variante venga ottenuta in via preventiva.

• l'approvazione del progetto dell’opera pubblica in contrasto con la strumentazione urbanistica rientra nella sfera di competenza del Consiglio Comunale secondo quanto statuito sia dall’art. 32 c. 2, L. 8 giugno 1990 n. 142, sost. art. 42, c. 2 lett. b) d.lgs. 267/2000, che attribuisce espressamente al Consiglio Comunale la competenza in materia di approvazione dei piani territoriali ed urbanistici, sia dall’art. 19, commi 2 e 3, d.p.r. 8 giugno 2001 n. 327.

• non appare comprensibile la scelta di utilizzare per il buffer ecologico un'area distante dal depuratore circa 3,5 km e soggetta a vincoli derivanti dal PPTR - Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (area di rispetto boschi). I 3,5 km di tubature e quindi di scavi, attraversano le Riserve Regionali del Litorale Tarantino Orientale e ben due reticoli idrografici (tra cui quello a monte del fiume Chidro).

• L’area individuata per il buffer ecologico si trova ad un livello altimetrico superiore rispetto ad altre aree vicine al depuratore e rappresenta un'area dove confluiscono le acque provenienti da diverse lame che scendono dalla dorsale murgese costiera ("Demani"). Pertanto la realizzazione del comparto depurativo in quell'area, interromperebbe inevitabilmente anche il naturale scorrimento delle acque verso il canalone dello "Iazzo della Marina", con conseguenti potenziali pericoli per le abitazioni presenti lungo la costa, aumentando così il rischio idraulico ed idrogeologico, in caso di eventi meteorici estremi, ormai sempre più frequenti.

• Il progetto prevede la trasformazione dell'area individuata per il parco dell'acqua, da paesaggio arido quale è da sempre, in ambiente umido, con bacini d’acqua e vegetazione palustre, con conseguente eliminazione della fauna e della flora originaria e l’introduzione di specie vegetali e animali del tutto diverse, ciò in contrasto anche con quanto stabilito nel PPTR che, all'art. 66, vieta espressamente la realizzazione di sistemi di riciclo delle acque reflue attraverso tecniche di lagunaggio e fitodepurazione se queste compromettono l'ambiente e i valori paesaggistici.

Atteso che

dai lavori effettuati in Commissione Ecologia, è emersa una proposta, poi sottoposta all'ufficio VIA della Regione Puglia nell'ambito delle osservazioni presentate e sopra riportate, che prevedeva l'opportunità di utilizzare le vasche di accumulo presenti presso "Masseria di Bagnolo", gestite dal Consorzio Arneo e ricadenti su un'area di circa 90 Ha - interamente di proprietà del Comune di Manduria - in modo da avere da subito il bacino di accumulo da collegare al nuovo depuratore, cui affiancare poi le trincee disperdenti (buffer), sempre nella medesima area. Tutto ciò, peraltro, sfruttando un sistema di condotte già esistenti. Questa "modifica" al progetto, escluderebbe, ed eviterebbe quindi, la realizzazione delle trincee drenanti in località "Masseria della Marina".

Tutto ciò premesso,

preso atto di quanto sopra, questo Consiglio Comunale,

1. Esprime parere non favorevole al "progetto di modifica parziale, temporanea ed emergenziale del sistema di scarico del realizzando impianto di depurazione consortile di Sava e Manduria", procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (ID VIA 703), di cui all'oggetto;

2. Esprime parere non favorevole alla Variante Urbanistica così come richiesto dall’Ente proponente AQP;

3. Esprime parere non favorevole al passaggio attraverso la “Riserva naturale Regionale Orientata del Tarantino Orientale” e quindi al parere richiesto alla “Riserva naturale Regionale del Tarantino Orientale";

4. CHIEDE, invece, di esplorare la possibilità di “allontanare” i reflui depurati dal nuovo depuratore, attraverso la condotta esistente che collega il fiume Chidro alle Vasche di Bagnolo. Verrebbe così soddisfatto anche il principio di “economia circolare”, poiché l’acqua proveniente dal depuratore, non sarebbe più “dispersa” attraverso le trincee drenanti, ma riutilizzata nei terreni di proprietà comunale (Masseria di Bagnolo, c.a. 90 Ha) per la piantumazione del verde che l’Amministrazione Comunale intenderà  effettuare».









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