sabato 20 aprile 2024

10/05/2022 18:08:07 - Manduria - Attualità

Si chiede, altresì, che il Comando della Polizia municipale intensifichi i controlli e che sia disposto un protocollo di regolamentazione, approvato di intesa con le associazioni di categorie, volto a disciplinare la convivenza tra le funzioni residenziali e commerciali e le attività di svago nella città

L’intera minoranza richiede una seduta monotematica del Consiglio comunale e, contestualmente, il ritiro dell’atto sottoscritto dal sindaco Pecoraro. Ecco il testo della proposta di delibera dell’intera minoranza, di fronte al quale i 13 componenti della maggioranza saranno chiamati ad esprimersi.

«I sottoscritti consiglieri comunali, nell’esercizio della propria funzione, Domenico Sammarco, Gregorio Gentile, Dario Duggento, Lorenzo Bullo, Antonio Mariggiò, Roberto Puglia, Cosimo Breccia, Francesco Ferretti De Virgilis, Agostino Capogrosso, Pasquale Pesare, Gregorio Perrucci e Loredana Ingrosso sottopongono all’attenzione del Consiglio Comunale la seguente proposta di delibera, al fine di avviare un percorso di regolazione sul tema della convivenza tra le funzioni residenziali e commerciali e le attività di svago nella città.

DIFFUSIONE SONORA E MUSICALE; SULLA VENDITA DI BEVANDE, PER LA PREVENZIONE DI COMPORTAMENTI DI INCIVILTÀ URBANA

Premesso che:

-         In data 02.05.2022, con l’ordinanza del Sindaco n. 78, sono stati disposti numerosi divieti che hanno come conseguenza una fattuale alterazione dell’attività economica e commerciale delle imprese, soggetti passivi di tali prestazioni imposte, giustificate dal fine di contenere e regolare il fenomeno della “movida”;

-         tale succitato fenomeno è sempre più discusso in Italia, in quanto aspetto complesso del vivere comune che contiene in sé sia problematiche sociali, di ordine pubblico e quiete urbana ma anche opportunità di sviluppo come strumento utile per la crescita delle economie locali, del turismo e del buon vivere della città, a tal punto che le azioni intraprese in Italia tendono, ora, ad analizzarne le sfaccettature non solo con azioni punitive e restrittive;

-         diversi sono gli attori coinvolti nella questione movida; purtroppo  stereotipati e stigmatizzati nell’ordinanza: i residenti che spesso vorrebbero la soppressione totale della movida, i commercianti che vorrebbero non avere limitazioni di orario di apertura e la possibilità di diffondere musica senza nessuna attenzione all’inquinamento acustico, gli amministratori che spesso non riescono a contemperare le esigenze della platea coinvolta, il popolo della notte che – a dire di taluni – avrebbe come unico obiettivo lo sballo, il rumore e gli atti vandalici. Se si vuole trovare una soluzione, è chiaro che si deve uscire da questi ruoli stereotipati e studiare dei progetti di intervento ad ampio respiro e non meri atti punitivi e restrittivi;

-         il principio di proporzionalità che deve guidare l’agire amministrativo impone sempre un corretto e misurato contemperamento degli interessi in gioco dei soggetti destinatari dell’atto impositivo, ricordando come le attività di ristorazione et similia si trovino in una condizione di forte contrazione dei ricavi dovuti alle restrizioni imposte, fino al 01 Maggio u.s.;

-         la forte vocazione turistica del nostro territorio, che ogni anno attrae sempre più numerosi visitatori, rappresenta per i suddetti un’opportunità di guadagno necessaria alla sopravvivenza come soggetto generatore di valore nell’economia locale;

-         le restrizioni imposte con l’atto in esame sono tali da produrre una contrazione dei ricavi, già stimata dagli operatori commerciali e del turismo, almeno intorno al 30% nel solo periodo estivo p.v.

 

Considerato che:

-         ai fini della risoluzione del problema delle emissioni acustiche anche il legislatore nazionale è intervenuto più volte, tra il 1995 e il 2009, sottolineando la necessità per gli enti locali di procedere alla zonizzazione acustica del territorio e all’emanazione di norme tecniche di attuazione della zonizzazione. Una scelta dettata dalla necessità di elaborare una visione idonea ad una gestione politico- amministrativa di lungo termine e comprendente tutte le implicazioni e le opportunità derivanti da un piano di gestione del territorio, dal punto di vista dell’impatto acustico ed indirettamente della movida;

-         l’ordinanza impone un rischioso obbligo di facere per i gestori dei locali pubblici che devono agire coattivamente a dissuadere, anche all’esterno dell’attività, gli avventori da comportamenti lesivi dell’igiene urbana e del quieto vivere urbano, con un concreto rischio per i titolari delle attività, privi di qualsivoglia potere e ufficio pubblico per reprimere comportanti illegittimi dei loro clienti.

 

Tenuto conto, infine, che:

-         come sollevate dalle rispettive associazioni di categorie, l’ordinanza non ha previsto alcuna fase di concerto con i portatori di interesse coinvolti dall’atto, che non hanno potuto esprimere le proprie preoccupazioni e perplessità ovvero proposte volte ad una risoluzione comunitaria della questione.

 

Per quanto sopra premesso e considerato

 

Si propone che:

-         Il Sindaco prenda atto delle esigenze dei soggetti coinvolti e, preliminarmente, valuti positivamente il ritiro dell’ordinanza n. 78 del 2.05.2022;

-         Che si dia mandato al Comandante della Polizia Locale affinché possa avviare e/o intensificare un’attività di controllo delle zone oggetto di possibili disturbi alla quiete pubblica e che – ove possibile – possa essere effettuato con un servizio di pattugliamento a tarda ora,anche con l’ausilio delle associazioni di protezione civile affinché ciò rappresenti un controllo del territorio, unitamente ad un deterrente per qualche incivile.

-         Sia disposto un protocollo di regolamentazione, approvato di intesa con le associazioni di categorie, volto a disciplinare la convivenza tra le funzioni residenziali e commerciali e le attività di svago nella città;

-         Si esamini la possibilità di disporre, oltre a quanto disposto dalla disciplina nazionale prevista nel D.L. n. 117 del 03.08.2007 e s.m.i.: 

a.       divieti di vendita per asporto delle bevande alcoliche (in fasce comprese fra le 01:00 e 06:00 a.m) al fine di scoraggiare l’abbandono indiscriminato dei rifiuti, favorendo la consumazione nelle pertinenze dell’esercizio commerciale di somministrazione;

b.       fra le 01:00 e le 06:00 vietare la detenzione e il consumo su aree pubbliche, escluse le aree date in concessione a pubblici esercizi, di bevande alcoliche e analcoliche in contenitori di vetro o di metallo, per ridurre episodi di abbandono di rifiuti residui per le zone urbane;

-         Si dia mandato all’assessorato alle Attività Produttive di promuovere accordi con gli esercenti e le associazioni di categoria e dei cittadini per migliorare la vivibilità dei quartieri, in cui le parti assumono reciproci impegni sull’integrazione o modifica delle misure da adottare, affinché sia promossa la convivenza tra le funzioni residenziali e commerciali e le attività di svago e in tale sede potranno essere previste premialità diverse per chi fornirà un supplemento di servizio alla cittadinanza, come ad esempio l’offerta di servizi di informazione turistica, di fruizione gratuita dei servizi igienici, la rinuncia all’installazione di giochi a vincita di danaro, la collaborazione alle iniziative promozionali del Comune, iniziative per il contrasto al consumo e abuso di alcool, soprattutto nella popolazione giovanile e quant’altro di utile;

-         Dare mandato all’Assessorato al Bilancio – nei limiti di bilancio e nei congrui tempi di realizzazione – di elaborare una possibile previsione dipremialità che potranno consistere in:

a.       riduzione del pagamento del canone unico patrimoniale

b.       riduzione della tariffa di affissione per il materiale pubblicitario

c.       installazione e/o messa a disposizione gratuita di palchi e/o pedane nella disponibilità del Comune;

d.       in occasione di eventi cittadini, individuazione e messa a disposizione di spazi pubblici esterni e attigui ai pubblici esercizi in cui esercitare la somministrazione non oltre le ore 0.30

e.       altre e ulteriori premialità individuate nell’ambito degli accordi per la definizione del protocollo di intesa.

Letta ed esaminata la proposta di cui innanzi presentata da un quinto dei Consiglieri assegnati ai sensi diquanto disposto dall’art. 36 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale in applicazione dell'art. 39 c. 2 del D. Lgs. 267/00,

Visto il parere reso dal Responsabile dell’Area ed allegato alla presente per farne parte integrante;

Acquisito il parere di regolarità tecnica sulla presente proposta di deliberazione ai sensi dell’art. 49 D. Lgs267/2000;

Dato atto che si prescinde dall’acquisizione del parere di regolarità contabile in quanto la presente non comporta oneri diretti o indiretti sulla situazione finanziaria dell’Ente».









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