sabato 27 luglio 2024

21/05/2023 12:49:03 - Manduria - Attualità

Il terzo dei cinque gruppi di lettura formatisi nel mesi precedenti ha letto il romanzo ‘Anime’, dello scrittore israeliano Roy Chen, condividendo un momento di incontro piacevole e ricco di spunti di riflessione

E se a margine delle iniziative ufficiali del ‘Maggio dei Libri’ ci mettessimo tutto il piacere e l’entusiasmo dei gruppi di lettura?

La campagna nazionale ‘Maggio dei Libri’ è nata nel 2011 con l’obiettivo di valorizzare i libri quali elementi imprescindibili della crescita personale, culturale e civile. Promossa dal ‘Centro per il libro e la lettura’, l’iniziativa è rivolta a scuole, biblioteche, librerie, associazioni culturali e … perché non anche (in maniera informale) ai nostri gruppi di lettura?

I lettori che ne fanno parte, uniti nella comune passione della lettura e nella volontà di condividere le emozioni provate nel farlo, aderiscono pienamente all’invito della campagna nazionale di far uscire i libri dai loro contesti tradizionali, diffondendo l’iniziativa sul territorio (gli incontri avvengono in attività commerciali o ricreative). In questo modo, si creano altresì le condizioni per intercettare «coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi se stimolati nel modo giusto» (https://www.ilmaggiodeilibri.cepell.it/cose-il-maggio-dei-libri/).

Il terzo dei cinque gruppi di lettura formatisi nel mesi precedenti ha letto il romanzo ‘Anime’, dello scrittore israeliano Roy Chen, condividendo un momento di incontro piacevole e ricco di spunti di riflessione.  

Il gruppo è stato concorde nell’esprimere apprezzamento riguardo l’originalità della storia narrata (la reincarnazione del protagonista Grisha in diverse vite per quattrocento anni), l’abilità dell’Autore (di pirandelliana memoria) nel coinvolgere il lettore, invitandolo ad abbandonare o continuare la lettura, chiedendogli conferme o giudizi, con evidente ricorso alla forma teatrale, che pervade interi capitoli del libro. Anche lo stile e il linguaggio, particolarmente evocativo e aderente alle scene descritte, sono tanto piaciuti.

Riguardo ai fatti narrati, è stato inevitabile individuare nel rapporto problematico madre-figlio ‘l’origine di tutte le cose’. In particolare, analizzando i personaggi, è venuto fuori il ruolo della madre che, furtivamente, si inserisce nella narrazione tentando di riportare gli eventi raccontati dal figlio nell’alveo naturale delle cose, ripristinando l’ordine spazio-temporale e anche culturale sconvolto dall’angosciosa e visionaria realtà che egli narra.

Interessante la differente interpretazione data al finale della storia: chiaro e definitivo per una parte del gruppo, aperto e suscettibile di futuro per l’altra.









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