MANDURIA - Cattivi odori, l'avv. Antonio Casto, referente per Manduria per Codacons: «Se il Comune di Manduria ritiene che siano emerse le responsabilità dei cattivi odori, deve dirlo chiaramente, attivando altresì ogni procedura legale per tutelare i cit
  • giovedì 25 dicembre 2025

MANDURIA - Cattivi odori, l'avv. Antonio Casto, referente per Manduria per Codacons: «Se il Comune di Manduria ritiene che siano emerse le responsabilità dei cattivi odori, deve dirlo chiaramente, attivando altresì ogni procedura legale per tutelare i cit

13/09/2021 11:32:07 - Manduria - Attualità

«Se verranno accertate le responsabilità di qualcuno, è giusto che vengano risarciti gli ingenti danni cagionati alla città ed ai manduriani»

Il comunicato diffuso dal Comune di Manduria sui cattivi odori sembrerebbe squarciare (più o meno definitivamente) quel velo che copriva una vicenda che assilla i cittadini da ormai diversi anni.

Il comunicato non lascerebbe dubbi. Si indicano i lavori che un’azienda manduriana (la Eden 94) sta eseguendo e si sostiene che, una volta terminati, si «dovrebbe risolvere l’annoso problema dei cattivi odori».

Abbiamo già definito “gravissimo” il contenuto di questo comunicato. Invece di attendere l’ultimazione dei lavori per poi verificare se il problema fosse stato risolto, indicando solo allora la fonte dei cattivi odori, il Comune si sbilancia, dando in pasto all’opinione pubblica il nome dell’azienda che sarebbe responsabile

Credevamo che tale azienda avrebbe in qualche modo replicato al Comune di Manduria, invece, sinora, non ci è pervenuto nulla.

Abbiamo voluto interpellare, su questa vicenda che sta a cuore a tutti i manduriani, l’avv. Antonio Casto, responsabile per Manduria di Codacons, al quale abbiamo rivolto due domande.

Quel comunicato del Comune di Manduria va interpretato come un accertamento delle responsabilità?

«Faccio una premessa: seguiamo da tempo la questione dei cattivi odori a Manduria, tanto che sono uno dei firmatari dell’esposto presentato presso la Procura della Repubblica di Taranto a ottobre 2018 e sottoscritto da oltre venti associazioni e comitati, per segnalare il fenomeno delle molestie olfattive persistenti. Orbene, abbiamo appreso che qualche giorno fa il sindaco avrebbe dichiarato  in un comunicato pubblico che, entro il 20 settembre p.v., una nota ditta privata che si occupa di rifiuti “inizierà la maturazione al coperto” degli stessi, aggiungendo che “i lavori relativi al primo capannone sono finalmente ultimati e i rifiuti maleodoranti non sono più depositati all’aperto”.

Tale dichiarazione a me sembra grave e mi lascia basito, qualora si pensi che pochi mesi fa, a febbraio 2021, l’assessore all’Ambiente invitava i cittadini a segnalare ad Arpa gli eventi odorigeni, con ciò facendo intendere di non conoscere la provenienza degli stessi. Invece ora gli amministratori si spingono a dichiarare che ciò dovrebbe risolvere “l'annoso problema dei cattivi odori”. Quindi era già tutto noto?

Bisogna essere intellettualmente onesti: il sindaco Pecoraro ha ereditato dal passato questa grave problematica e, chi c’è stato prima di lui, non ha fatto meglio. Ma ora, chi amministra, non può più nascondersi. Il sindaco deve essere chiaro con i cittadini, perchè questa città sta pagando un dazio troppo alto, subisce da troppo tempo miasmi tremendi. In altre parole, se il Comune di Manduria ritiene che siano emerse le responsabilità dei cattivi odori, deve dirlo chiaramente, attivando altresì ogni procedura legale per tutelare i cittadini, che non possono essere abbandonati su un tema così scottante come l’inquinamento ambientale».

Si potrebbe immaginare un’azione risarcitoria intentata dai cittadini manduriani?

«Lo dico senza esitazione: se verranno accertate le responsabilità di qualcuno, è giusto che vengano risarciti gli ingenti danni cagionati alla città ed ai manduriani. Ma adesso le ipotesi risarcitorie sono in stand-by e restano tutte aperte, perchè è necessario che la magistratura da una parte e gli organi preposti al controllo (come Arpa e Comune) dall’altra, facciano piena luce su quanto sta accadendo. I cittadini hanno il diritto di respirare aria salubre. Nel contempo, ritengo che non sia possibile delegare alla gente gli oneri».





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