- sabato 13 dicembre 2025
Nazarena Savino, presidente di Archeodisability, ha affrontato, in un incontro pubblico, il tema delle barriere architettoniche, degli ostacoli che ancora separano le persone e delle strategie concrete per superarli

Stamattina il paese si è risvegliato con un’energia speciale, più intensa e più luminosa del solito. Un’atmosfera che ha riempito l’auditorium della scuola secondaria Giovanni Pascoli, dove si è svolto l’incontro “Inclusione che cresce: la scuola come motore di opportunità per tutti”, un appuntamento capace di lasciare un’impronta profonda in chi vi ha preso parte.
La conferenza, voluta con determinazione dall’Amministrazione comunale e in particolare dalla dottoressa Chiara Saracino, ha avuto come ospite centrale la dottoressa Nazarena Savino, presidente di Archeodisability. Sul palco ha portato non solo competenza, ma un coinvolgimento umano raro e autentico.
Con grande passione ha affrontato il tema delle barriere architettoniche, degli ostacoli che ancora separano le persone e delle strategie concrete per superarli. Il suo intervento si è poi proiettato verso ciò che verrà: le innovazioni tecnologiche, le opportunità che scuola e società devono saper creare, e soprattutto i giovani, che – ha ricordato – rappresentano il fulcro di una nuova cultura della consapevolezza e del rispetto verso la disabilità. Un confronto vivo e partecipato, in cui studenti, docenti e cittadini hanno potuto fermarsi, pensare e ascoltarsi davvero. Il momento più toccante, però, è arrivato alla conclusione. Nella semioscurità dell’aula, mentre le luci si affievolivano e i braccialetti fluorescenti cominciavano a brillare come piccole galassie nelle mani dei presenti, una melodia ha iniziato a diffondersi nell’aria: “Supereroi”.
Non una semplice canzone, ma un inno.
Un’esplosione collettiva di emozione.
«Un messaggio potente dedicato alla vita e a chi, ogni giorno, si impegna per un domani più giusto e inclusivo» scrive Nazarena Savino. «Mentre la sala intonava il brano a piena voce, un pensiero sembrava unire tutti: i supereroi non vivono solo nelle storie, non hanno bisogno di mantelli… i supereroi siamo noi.
Noi che sappiamo incontrarci con lo sguardo.
Noi che offriamo una mano quando qualcuno vacilla. Noi che crediamo in un mondo in cui cultura e archeologia possano essere davvero patrimonio di tutti. Grazie ad Archeodisability, all’Amministrazione comunale, ai professionisti, agli insegnanti e ai ragazzi che hanno partecipato, oggi Erchie ha acceso una luce nuova: quella di una comunità che cresce unita, che non lascia nessuno indietro, capace di trasformare un evento in un abbraccio collettivo.
Perché sì, i nuovi supereroi dei giovani siamo noi.
E la nostra forza più grande… è l’inclusione».